Cristiano Ronaldo ha mollato anche Jorge Mendes, oltre all’Europa

Dopo l'addio allo United, i rapporti con lo storico agente si sono compromessi.

Il passaggio di Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr può essere letto in vari modi. Per esempio, la sottolineatura del tramonto della carriera di un grande campione, che a quasi 38 anni non è più in grado di esercitare un’attrattiva sui top club europei. Ma potrebbe essere anche un mero discorso economico (in Arabia il portoghese è diventato lo sportivo più pagato al mondo, con circa 200 milioni di euro guadagnati a stagione) o anche la voglia di misurarsi con una realtà ben diversa da quelle conosciute nell’arco della sua carriera. Come la si voglia vedere, dietro il passaggio di CR7 in Arabia non c’era Jorge Mendes – più che un semplice procuratore, un partner d’affari e, per certi versi, un mentore.

Era già da qualche mese, infatti, che i rapporti tra l’ex Manchester United e il suo agente si erano complicati. Tra le motivazioni che hanno raffreddato la diplomazia tra i due, il modo in cui Ronaldo si è separato dallo United: con quell’intervista a Piers Morgan, in cui ha attaccato senza freni il suo vecchio club e in particolare il suo vecchio allenatore, Erik ten Hag. Dopo quell’uscita pubblica, c’erano ben pochi dubbi che il suo tempo allo United sarebbe stato, ormai, in dirittura d’arrivo: dopo pochi giorni, il club inglese ha infatti annunciato la risoluzione contrattuale con il suo numero 7. Mendes era tutt’altro che d’accordo con la scelta azzardata del calciatore: lo United era l’unico top club europeo che ha accettato di dare soldi e un ruolo da protagonista al suo assistito, con il portoghese già oltre i 35 anni. Con l’arrivo di ten Hag, Ronaldo ha da subito manifestato una certa insofferenza verso la situazione: più Mendes cercava di convincerlo di rimanere a Old Trafford, più il portoghese desiderava una via d’uscita. Posizioni così distanti che hanno portato alla separazione.

Dietro il passaggio di Ronaldo all’Al-Nassr, perciò, non c’era più Jorge Mendes, ma l’artefice è stato Ricardo Regufe, ex uomo Nike, in veste dei quali intratteneva rapporti con la Nazionale portoghese. Non solo: sarebbe stato lo stesso Regufe a far firmare il primo contratto di Ronaldo con lo swoosh, nel 2003, e da lì le frequentazioni con CR7 si sarebbero fatte sempre più insistenti, fino al ruolo di tramite tra il calciatore e gli sponsor – negli ultimi anni Regufe, come raccontano alcuni media nazionali, è addirittura entrato di fatto all’interno dello staff della Nazionale portoghese. Così il “neo-agente” è stato incaricato da Ronaldo, dopo i Mondiali, di contattare l’Al-Nassr per sondare se l’interesse palesato nei mesi precedenti, e raccolto dallo stesso Mendes, fosse ancora vivo. Non è servito molto tempo per chiudere la trattativa, considerata l’eloquente disponibilità economica del club arabo – un affare che, senza sorpresa, ha fatto molto felice anche Regufe, che ha ricevuto una commissione di circa 30 milioni.

Al momento, Jorge Mendes è dunque fuori dall’universo Ronaldo, anche se permane ancora un piccolo legame: quello della Polaris, l’agenzia nata in seno alla Gestifute che gestisce i diritti d’immagine del calciatore. Un piccolo “terremoto” nella vita professionale del portoghese, considerato che Mendes era al suo fianco sin da quando era una giovane promessa ai tempi dello Sporting Lisbona. Tra i due è nato, come ovvio, anche un solido rapporto di amicizia, con Ronaldo che ha fatto da testimone al matrimonio del suo agente. Con il passaggio in Arabia, CR7 si è così messo alle spalle non solo il calcio europeo, ma anche il super-procuratore con cui ha stabilito il suo impero calcistico e commerciale.