Parte dei soldi investiti dal Chelsea per Mudryk saranno destinati alle vittime del conflitto in Ucraina

Il presidente dello Shakhtar Rinat Akhmetov ha deciso di supportare il progetto "Heart of Azovstal", dopo aver realizzato la cessione più remunerativa nella storia del club.

Il mercato del Chelsea, in questa finestra di mercato, non conosce limiti. Dopo gli arrivi di Joao Felix, Benoît Badiashile, Andrey Santos e David Datro Fofana, il club londinese ha concluso l’acquisto di Mykhaylo Mudryk dallo Shakhtar Donetsk. L’ucraino è il giocatore più pagato di questa sessione di mercato, con circa 70 milioni investiti – che si aggiungono agli altri 70 milioni e più per i predetti acquisti. Per lo Shakhtar, si tratta della cessione più remunerativa nella storia del club: i soldi incassati per Mudryk battono il precedente primato di Fred, acquistato nel 2018 da un’altra inglese, il Manchester United, per quasi 60 milioni.

Una cifra considerevole che ha spinto il presidente dello Shakhtar Rinat Akhmetov a donare una parte di quanto incassato, per la precisione 25 milioni di dollari, al progetto “Heart of Azovstal”, che si occupa di aiutare le famiglie dei soldati ucraini morti durante il conflitto con la Russia. «I soldi saranno impiegati per le necessità più disparate», ha spiegato Akhmetov. «Dai contributi medici fino al supporto psicologico di chi ne ha bisogno. Per assicurare trasparenza, il progetto si avvale di un team indipendente che sarà in contatto con i combattenti di Azovstal, con le famiglie, con gli enti di soccorso e con i volontari».

Soffermandosi sulla situazione politica interna al suo Paese, il presidente dello Shakhtar ha riflettuto su come questa si stia ripercuotendo sulle stesse ambizioni calcistiche del club: «Sono felice per Mykhailo, e orgoglioso di lui: sono certo che si imporrà anche in Inghilterra e che tutti si accorgeranno delle sue qualità. Al tempo stesso, non ho mai nascosto che il mio sogno è quello di vincere le competizioni europee. Per fare questo giocatori come Mudryk dovrebbero arrivare da noi, piuttosto che limitarci a tifare per loro. Ma sfortunatamente oggi è qualcosa di impossibile, l’Ucraina sta combattendo un’orrenda e ingiusta guerra. Ma sono certo che vinceremo. E giocheremo un’amichevole contro il Chelsea alla Donbass Arena, in una Donetsk ucraina».