Oggi i calciatori costano più del doppio rispetto a dieci anni fa

Non solo quelli molto forti, ma anche quelli di livello più basso.
di Redazione Undici
21 Febbraio 2023

Da anni, ormai, si pensa e si dice – a reti praticamente unificate – che i prezzi di mercato dei calciatori sono fuori controllo. In effetti basta consultare una qualsiasi classifica degli affari più costosi di sempre – qui, per esempio, c’è quella di Wikipedia – per rendersi conto che negli ultimi dieci anni c’è stata una crescita esponenziale delle commissioni di trasferimento, almeno stando alle cifre delle operazioni che hanno riguardato gli atleti più forti, più famosi. Ma questa impennata riguarda l’intero comparto di business? I prezzi dei giocatori lontani dall’élite sono fuori controllo come quelli che vengono acquistati dai top club? L’osservatorio CIES ha provato a rispondere a questa domanda con un report dettagliato sugli ultimi dieci anni di calciomercato. Da questo report  è emerso che sì, in realtà la tendenza ad alto livello si riverbera anche negli affari meno importanti. Ma andiamo nel dettaglio.

La prima evidenza riguarda la quantità di denaro complessiva spesa dai club sul mercato: dai 3.237 milioni di euro dell’estate 2013 siamo arrivati ai 7.700 dell’estate 2019, qualche mese prima della pandemia, per poi registrare un nuovo rimbalzo fino a 6.987 nella sessione estiva 2022; se guardiamo al solo mercato invernale, invece, l’investimento aggregato è salito dai 624 milioni del 2014 ai 2.133 – record assoluto – di un mese fa. La stessa tendenza caratterizza anche il compenso medio per operazione: dai 3,17 milioni di dieci anni fa siamo arrivati a un picco di 5,01 milioni subito prima della pandemia; nel 2023 il valore è di nuovo in rialzo (4,64 milioni) dopo la recessione globale.

Partendo da questi e altri dati, è stato messo a punto un modello econometrico che ha permesso di stabilire se, come e di quanto siano cresciuti i valori medi dei singoli calciatori sul mercato. Alla fine, il risultato è stato eloquente: a parità di alcune condizioni – età, ruolo, caratteristiche tecniche – l’inflazione complessiva negli ultimi dieci anni è stata pari al 116%. In pratica, oggi la valutazione oggettiva – per quanto possibile – di un calciatore è superiore al doppio rispetto a quella che si sarebbe fatta dello stesso giocatore nel 2013. Anzi, in realtà abbiamo anche scavallato il picco: nelle ultime sessioni prima della pandemia, lo stesso dato si attestava al +161 %. Dal punto di vista dei segmenti, il dato più interessante riguarda i difensori centrali: il prezzo di chi gioca in questo ruolo è salito (+12,5 %) di più rispetto a chi occupa altre posizioni in campo (il prezzo dei giocatori offensivi, per esempio, è salito dell’8%). È evidente, dunque, che il mercato dei difensori centrali ha avuto un andamento particolare, legato ovviamente a un incrocio tra domanda e offerta che ha spinto i prezzi più in alto. Per capire cosa intendiamo, ecco il dato che fa più riflettere: l’inflazione dei calciatori acquistati dai club di Premier League, pari al +12,6 %, è stata superiore a quella degli altri quattro campionati top in Europa (+8,5 %) e di tutte le altre leghe del mondo (+7,7%). E non c’è molto altro da aggiungere. 

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