La reazione di Mourinho al gol di Mancini contro la Juve non è quella che ti aspetteresti

Anche la Roma ha immortalato, su Twitter, il comportamento spiazzante del suo allenatore.

Chissà, forse José Mourinho è rimasto un po’ scottato da quello che è successo a Cremona, e allora ha deciso di limitare le proprie manifestazioni emotive. Questa potrebbe essere una spiegazione al modo in cui ha gestito se stesso – il suo modo di porsi, di protestare, di rapportarsi con il mondo esterno alla sua mente – durante la sfida tra Roma e Juventus. Non è solo una questione di sensazioni, o una deduzione rispetto al fatto che non abbiamo visto foto o video delle sue intemperanze: l’allenatore portoghese ha mantenuto un aplomb tutt’altro che latino, si potrebbe dire anche un po’ british, lungo l’intero svolgimento della partita. Al punto da rimanere impassibile, ma impassibile per davvero, anche nel momento più importante: quello del gol di Gianluca Mancini.

Il video della (non) esultanza di Mourinho è stato pubblicato proprio dalla Roma, sul suo profilo ufficiale Twitter. Insieme al montaggio – lo chiamiamo così perché lo schermo è splittato, con il tiro di Mancini in alto e ciò che è successo in panchina nella parte inferiore – il club giallorosso ha scritto anche una caption significativa: «Avete avuto tutti la stessa reazione composta vero?». In effetti ciò che succede è piuttosto surreale: il tecnico della Roma e uno dei suoi collaboratori, Nuno Santos, guardano insieme degli appunti dopo aver catechizzato Abraham; la palla arriva a Mancini che carica il tiro, e Mourinho guarda il campo; il diagonale di Mancini si infila alla destra di Szczesny, l’Olimpico esplode e Mourinho riprende a guardare gli appunti, il tappo del pennarello incastrato tra le labbra, nessuna smorfia dipinta sul volto, nessun movimento con le braccia a sottolineare il momento. Abraham accanto a lui (e a Nuno Santos, pure lui impassibile) non c’è più, si è precipitato in campo per festeggiare con Mancini e gli altri compagni, intorno a Mourinho e al suo assistente corrono tutti, c’è il delirio, a un certo punto arriva anche Foti – l’allenatore in seconda dei giallorossi – che sorride e abbraccia il suo superiore, ma gli appunti sono più importanti. Dopo 15 secondi, più o meno, Mou mette il pennarello nel tappo – non al contrario, perché il tappo è ancora tra le labbra – e ricomincia a guardare verso il campo. Sul suo volto continuano a non esserci smorfie.

Nessun tifoso della Roma, almeno tra quelli che hanno commentato su Twitter, ha avuto la stessa reazione di Mou. Ce ne sarà stato qualcuno davanti alla tv, è probabile, ma è una percentuale troppo bassa, negli atlanti si direbbe “trascurabile”. Come detto in apertura, potrebbe aver pesato anche quello che è successo a Cremona una settimana fa, non sarebbe assurdo, di certo questo modo di trattenere – diciamo anche reprimere – le emozioni non appartiene certo a Mourinho. Quello che gli appartiene è la teatralità, e magari anche questa non-esultanza è un po’ pensata, un po’ esasperata. Di certo è stata divertente, e in fondo è quello che conta per i tifosi della Roma – a parte la vittoria della loro squadra, ovviamente – e per quelli neutrali.