Al Siviglia sta bruciando tutto

La classifica è da incubo, Sampaoli è a rischio esonero e c'è un grande caos in società.

Va bene che la classifica della Liga è cortissima, va bene che tra il sesto posto del Villarreal e il 19esimo del Valencia – sul fondo l’Elche è già spacciato – ci sono soltanto 14 punti, ma è davvero sorprendente che nella parte più profonda di queste sabbie mobili siano rimaste impantanate delle grandi squadre: il Valencia penultimo, appunto; e poi il Siviglia, che un anno fa duellava con il Real Madrid per vincere il campionato e ora è in piena zona retrocessione, a pari punti con Getafe e Almería in terzultima posizione. Questa classifica così deficitaria non è un problema nato di recente, nel senso che non è stata determinata da una crisi di risultati scoppiata nelle ultime settimane: già a inizio stagione, infatti, gli andalusi avevano denunciato dei problemi evidenti. Di costruzione della rosa, innanzitutto. E poi, inevitabilmente, sono venuti tanti risultati molto negativi, l’esonero di Lopetegui e l’arrivo di Sampaoli, tutti provvedimenti che però non hanno portato a un vero cambio di rotta. Anzi, se possibile la situazione è addirittura peggiorata: con il tecnico argentino in panchina, il Siviglia ha messo insieme cinque vittorie, cinque pareggi e sette sconfitte in 17 gare. In autunno è arrivata anche l’eliminazione in Champions League e la retrocessione in Europa League. L’unica nota lieta è l’approdo agli ottavi della seconda competizione europea: 3-0 e poi 0-2 contro il PSV, e ora per gli andalusi ci sarà la sfida contro contro il Fenerbahce.

Il punto è che il percorso in Europa deve necessariamente passare in secondo piano, visto che il rischio retrocessione è piuttosto concreto. Lo dice la classifica, ma lo dicono anche le prestazioni recenti: nelle ultime tre gare di Liga il Siviglia ha messo insieme un solo punto in tre gare disputate contro Rayo Vallecano, Osasuna e Atlético Madrid; la sfida in trasferta contro la squadra di Simeone è finita addirittura 6-1 in favore dei Colchoneros, un risultato troppo netto per non far scattare l’allarme rosso, e infatti il quotidiano El País parla già di un possibile esonero di Sampaoli. Come se non bastasse, anche in società le cose non stanno funzionando a dovere: José María del Nido, primo azionista del club e candidato alla presidenza, ha presentato una denuncia per segnalare presunte irregolarità verificatesi nell’ultima assemblea degli azionisti. Secondo Del Nido, il consiglio non gli ha permesso di votare liberamente, perciò l’eventuale pronunciamento del tribunale commerciale di Siviglia potrebbe dare un’ulteriore scossa all’ambiente sevillista: un’ipotesi è lo scioglimento forzato del consiglio e la nomina di un curatore che accompagnerebbe la società fino alla prossima assemblea straordinaria per la nuova elezione dell’organo. Sullo sfondo c’è un bilancio in affanno per non dire compromesso, con l’attuale consiglio d’amministrazione che ha dato la colpa alla crisi congiunturale legata alla pandemia.

Al di là di queste beghe interne, evidentemente politiche prima ancora che economiche, è in corso un’evidente crisi dell’area sportiva: Monchi ha dovuto lavorare in regime di austerity, ma c’è anche da dire che i suoi ultimi acquisti – Marcão, Nianzou, Isco, Januzaj, Dolberg, ma anche i vari Rafa Mir, Delaney e Lamela arrivati un anno e mezzo fa – non hanno avuto un grande impatto sui risultati della squadra e sul valore complessivo della rosa. Insomma, le grandi cessioni fatte per provare a mettere a posto i conti – Kounde al Barcellona e Diego Carlos all’Aston Villa per un introito totale superiore agli 80 milioni – non sono state compensate, e così il Siviglia è diventato una squadra decisamente più debole rispetto a quella degli ultimi anni.

Lopetegui e poi Sampaoli, dunque, hanno avuto e hanno delle colpe relative. Solo che, come succede sempre in questi casi, l’allenatore è il primo a pagare, anche per conto dello spogliatoio: tra le indiscrezioni riportate da El País c’è quella per cui anche Ivan Rakitic, vice-capitano e uomo simbolo della squadra andalusa, stia spingendo per il cambio in panchina. Anche Acuña e altri senatori della squadra sarebbero d’accordo con l’ex centrocampista del Barcellona. E allora non resta che attendere l’esito delle prossime partite – dopo il Fenerbahce è in calendario un delicatissimo scontro diretto con l’Almería – per capire se l’incendio interno al Siviglia continuerà a bruciare, se divamperà ancora più forte, oppure se i risultati riusciranno a contenerlo un po’.