Perché il PSG sta facendo firmare degli strani contratti ai propri giocatori?

Luís Campos si è inventato dei nuovi accordi creativi per mettere un po' d'ordine nel club. Per provarci, quantomeno.

Marco Verratti ha firmato il rinnovo con il Paris Saint-Germain alla fine di dicembre 2022, e fin qui tutto nella norma: contratto valido fino al termine della stagione 2025/26, dichiarazioni di rito al momento dell’annuncio – «Parigi è la mia seconda casa» – e qualche indiscrezione letta qui e lì sulle cifre del nuovo accordo, che però non sono state divulgate ufficialmente. A fine marzo, però, Le Parisien ha raccontato – in questo articolo – in che nel rinnovo di Verratti c’è qualcosa di diverso rispetto al solito: il centrocampista della Nazionale italiana, infatti, ha accettato un’offerta dai termini economici variabili in base ad alcuni parametri. Primo tra tutti: le partite effettivamente giocate. L’idea di utilizzare questa nuova formula è venuta a Luís Campos, direttore sportivo portoghese del PSG, e potrebbe essere estesa a tutti i rinnovi e a tutte le negoziazioni per i nuovi acquisti.

Nella ricostruzione di Le Parisien si legge che «le trattative tra il PSG e gli agenti di Verratti sono state difficili, anche aspre in alcuni momenti, ma poi sono andate a buon fine». Il punto è che la naturale variabilità del numero di partite giocate dipende da tantissimi fattori, e quindi è stata letta dalle parti in causa in maniera diversa: per Campos, come scrive anche Le Parisien, istituire questo tipo di contratti è un modo per riportare ordine in un gruppo di giocatori che «ha tenuto una condotta abbastanza disordinata negli ultimi anni: non è escluso che il direttore sportivo abbia voluto prevenire eventi già accaduti in passato, le lamentele per gli allenamenti troppo intensi di Thomas Tuchel, le dispense richieste dall’ex staff medico, i frequenti ritardi agli appuntamenti quotidiani, le uscite notturne e la scarsa attenzione all’alimentazione, alla qualità e alla quantità del sonno». D’altra parte, però, i giocatori saltano delle partite soprattutto a causa di infortuni veri, traumatici e da stress, che spesso non dipendono dai loro comportamenti extracampo. Perché, quindi, dovrebbero rinunciare a dei soldi per degli eventi di cui non avrebbero colpa?

Secondo Le Parisien, il caso di Verratti è abbastanza emblematico: in Francia l’ex centrocampista del Pescara è stato spesso criticato per la sua mancanza di continuità in campo, come se la sua – chiara, evidente – tendenza a patire infortuni muscolari non fosse soltanto una predisposizione fisica. Quel che resta, in ogni caso, sono i numeri: da quando ha firmato questo nuovo contratto condizionato – forse sarebbe meglio dire indicizzato – Verratti ha giocato nove partite su quindici, una quantità in linea con la media tenuta da quando è arrivato a Parigi, nell’estate 2012. Come detto, però, pare che tutte le trattative contrattuali del presente e del futuro saranno portate avanti con questi criteri: il rinnovo di Marquinhos e il primo accordo con Skriniar dovrebbero avere le stesse clausole. Sarà interessante verificare se questa svolta disciplinare imposta da Campos cambierà davvero qualcosa dentro il PSG. E sarà ancora più interessante capire se sarà portata avanti anche quando ci saranno da ridiscutere i contratti di Mbappé, Neymar, Messi e/o del prossimo top player che sarà acquistato dal club parigino. Quella sarebbe la vera rivoluzione.