Perché il PSG sta facendo firmare degli strani contratti ai propri giocatori?

Luís Campos si è inventato dei nuovi accordi creativi per mettere un po' d'ordine nel club. Per provarci, quantomeno.
di Redazione Undici
30 Marzo 2023

Marco Verratti ha firmato il rinnovo con il Paris Saint-Germain alla fine di dicembre 2022, e fin qui tutto nella norma: contratto valido fino al termine della stagione 2025/26, dichiarazioni di rito al momento dell’annuncio – «Parigi è la mia seconda casa» – e qualche indiscrezione letta qui e lì sulle cifre del nuovo accordo, che però non sono state divulgate ufficialmente. A fine marzo, però, Le Parisien ha raccontato – in questo articolo – in che nel rinnovo di Verratti c’è qualcosa di diverso rispetto al solito: il centrocampista della Nazionale italiana, infatti, ha accettato un’offerta dai termini economici variabili in base ad alcuni parametri. Primo tra tutti: le partite effettivamente giocate. L’idea di utilizzare questa nuova formula è venuta a Luís Campos, direttore sportivo portoghese del PSG, e potrebbe essere estesa a tutti i rinnovi e a tutte le negoziazioni per i nuovi acquisti.

Nella ricostruzione di Le Parisien si legge che «le trattative tra il PSG e gli agenti di Verratti sono state difficili, anche aspre in alcuni momenti, ma poi sono andate a buon fine». Il punto è che la naturale variabilità del numero di partite giocate dipende da tantissimi fattori, e quindi è stata letta dalle parti in causa in maniera diversa: per Campos, come scrive anche Le Parisien, istituire questo tipo di contratti è un modo per riportare ordine in un gruppo di giocatori che «ha tenuto una condotta abbastanza disordinata negli ultimi anni: non è escluso che il direttore sportivo abbia voluto prevenire eventi già accaduti in passato, le lamentele per gli allenamenti troppo intensi di Thomas Tuchel, le dispense richieste dall’ex staff medico, i frequenti ritardi agli appuntamenti quotidiani, le uscite notturne e la scarsa attenzione all’alimentazione, alla qualità e alla quantità del sonno». D’altra parte, però, i giocatori saltano delle partite soprattutto a causa di infortuni veri, traumatici e da stress, che spesso non dipendono dai loro comportamenti extracampo. Perché, quindi, dovrebbero rinunciare a dei soldi per degli eventi di cui non avrebbero colpa?

Secondo Le Parisien, il caso di Verratti è abbastanza emblematico: in Francia l’ex centrocampista del Pescara è stato spesso criticato per la sua mancanza di continuità in campo, come se la sua – chiara, evidente – tendenza a patire infortuni muscolari non fosse soltanto una predisposizione fisica. Quel che resta, in ogni caso, sono i numeri: da quando ha firmato questo nuovo contratto condizionato – forse sarebbe meglio dire indicizzato – Verratti ha giocato nove partite su quindici, una quantità in linea con la media tenuta da quando è arrivato a Parigi, nell’estate 2012. Come detto, però, pare che tutte le trattative contrattuali del presente e del futuro saranno portate avanti con questi criteri: il rinnovo di Marquinhos e il primo accordo con Skriniar dovrebbero avere le stesse clausole. Sarà interessante verificare se questa svolta disciplinare imposta da Campos cambierà davvero qualcosa dentro il PSG. E sarà ancora più interessante capire se sarà portata avanti anche quando ci saranno da ridiscutere i contratti di Mbappé, Neymar, Messi e/o del prossimo top player che sarà acquistato dal club parigino. Quella sarebbe la vera rivoluzione.

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