Il Chelsea continua a cambiare, ma Lampard ritroverà quasi tutto il suo ultimo undici titolare

Dopo quasi 800 milioni di euro spesi, il neo tecnico dei Blues troverà otto giocatori schierati titolari nel suo ultimo match, due anni fa.

Dopo l’esonero di Graham Potter, il secondo stagionale dopo quello di Tuchel, il Chelsea ha deciso di affidarsi come allenatore fino a fine stagione a Frank Lampard. Una scelta d’emergenza, considerato come la stagione dei londinesi, partita tra mille fanfare, si sia irrimediabilmente compromessa fin da subito, dando vita a una delle stagioni più catastrofiche della sua storia recente. Lampard è una strada quasi obbligata, sia per la difficoltà di arrivare ad allenatori di prima fascia in questo momento – si fanno vari nomi, tra cui Nagelsmann, Luis Enrique, Ancelotti, e anche chi è libero adesso preferirebbe cominciare a lavorare da inizio stagione – sia perché l’ex leggenda dei Blues conosce molto bene l’ambiente. Dopo aver trascorso praticamente tutta la sua carriera calcistica a Stamford Bridge, dal 2001 al 2014, Lampard è stato allenatore del Chelsea già tra il 2019 e il 2021, per una stagione e mezza: non è andata benissimo, con un’esperienza chiusa senza trofei e un esonero a gennaio 2021. Nemmeno la sua seconda esperienza di allenatore in Premier, con l’Everton, è stata particolarmente brillante, anche questa conclusa con un esonero a inizio anno.

L’ultima partita in Premier da allenatore del Chelsea di Lampard è stata una sconfitta contro il Leicester, nel gennaio 2021. Da allora, la storia dei Blues è cambiata radicalmente, in primis perché Roman Abramovich ha dovuto cedere la società, con l’arrivo di Todd Boehly a capo del club, e poi perché Stamford Bridge è stato un vero e proprio via vai, di allenatori, come abbiamo visto, ma anche e soprattutto di calciatori. Dall’addio di Lampard al suo ritorno, il Chelsea ha comprato 24 nuovi giocatori, per una spesa complessiva di quasi 800 milioni di euro. Nonostante questo, il neo-tecnico dei Blues troverà ben otto degli undici giocatori schierati titolari in quella serata del gennaio 2021 a Leicester: sono ancora in squadra Mendy, James, Thiago Silva, Chilwell, Kovacic, Mount, Havertz e Pulisic. I tre che hanno lasciato Londra ed erano nell’undici iniziale di quella partita sono Rudiger, Abraham e Hudson-Odoi: quest’ultimo, comunque, è in prestito al Bayer Leverkusen, e potrebbe tornare al Chelsea.

Un dato che lascia intuire come il Chelsea, nonostante la rivoluzione di quest’anno, non ha davvero mai chiuso il ciclo precedente, contribuendo al clima di confusione che si respirava all’interno della squadra: come è stato raccontato, «a volte i calciatori hanno dovuto cambiarsi nei corridoi, visto che non c’erano abbastanza posti per tutti». Il compito di Lampard non è per niente facile, anche se l’allenatore inglese è consapevole che il suo ruolo sarà soltanto provvisorio e dovrà cercare di non far sprofondare i Blues in una situazione ancora più difficile. «Sono qui per aiutare, per cercare di portare un po’ di positività nell’ambiente», ha detto nella sua conferenza di presentazione, quasi come se si aspetti che il suo arrivo, più che a livello tecnico, possa incidere a livello emotivo.

Il Chelsea, già fuori dalle coppe nazionali e in una situazione di classifica molto complicata in Premier, ha nella Champions League il suo obiettivo principale: certo, non facile in queste condizioni, ancora meno se si pensa che il prossimo avversario dei quarti è il Real Madrid, che un anno fa eliminò proprio il Chelsea, e anche in quell’occasione erano quarti. In campionato il Chelsea è decimo in classifica, non certo a rischio di essere risucchiato nelle zone pericolose, ma comunque nemmeno a ridosso dei posti europei: il quarto posto, che è distante 14 punti, è ormai irraggiungibile, ma anche Europa League e Conference non saranno traguardi facili da ottenere, considerata anche una concorrenza agguerrita.