Il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso è una delle squadre più divertenti d’Europa

Merito di tanti talenti brillanti, tra cui spicca la stella di Florian Wirtz, ma anche delle idee del tecnico spagnolo, alla sua prima esperienza in un grande club.

Quando un calciatore-icona smette di giocare e si dedica alla carriera da allenatore, c’è sempre una grande attesa intorno a lui. Ma c’è anche un certo scetticismo di fondo che è piuttosto difficile da debellare, da disincrostare, visto che la sua attrattività sul mercato dei tecnici risulta inevitabilmente influenzata dallo status guadagnato in campo, e così a volte si finisce per togliere opportunità di lavoro ad allenatori che meriterebbero più spazio. Per esempio, in tanti hanno storto un po’ il naso lo scorso 5 ottobre, quando Xabi Alonso è stato scelto come allenatore del Bayer Leverkusen al posto dell’esonerato Seoane: dopo l’apprendistato nelle giovanili del Real Madrid, la sua ultima – e unica – esperienza da tecnico in prima era stata quella alla Real Sociedad B, la seconda squadra della società basca, con cui aveva centrato la promozione in Segunda División nel 2021 e con cui era retrocesso l’anno successivo. Insomma, era evidente che ci fossero candidati con un curriculum più consistente, non solo in Germania. E invece la scelta di catapultarlo direttamente in un club di primo piano si sta rivelando esatta.

Flash-forward a oggi, metà aprile 2023: il Bayer Leverkusen è ancora in corsa in Europa League, ai quarti di finale affronterà l’Union Saint-Gilloise, e soprattutto può ancora qualificarsi alla prossima edizione della Champions League. Quello in Bundes è un risultato davvero notevole, se consideriamo che Xabi Alonso ha preso in mano il Bayer quando era penultimo in Bundesliga con una vittoria e due pareggi nelle prime otto partite. Certo, il quarto posto occupato dal Lipsia dista ancora cinque punti, ma le ultime quattro vittorie di fila – a cui vanno aggiunti i tre successi consecutivi in Europa League contro Monaco e Ferencvaros – sono un segnale importante, considerando pure il doppio scontro diretto contro lo stesso Lipsia e l’Union Berlin (terzo in classifica a +8 sul Bayer) in programma tra poche settimane.

Oltre e dietro i risultati, però, c’è tanto altro da dire. E da raccontare. Intanto, bisogna partire necessariamente dalle idee di Xabi Alonso, dall’identità liquida data alla sua nuova squadra: il Bayer passa dalla difesa a tre alla linea a quattro in modo naturale, anche nel corso della stessa partita, tra una fase di gioco e l’altra; il baricentro è sempre alto, in modo da sfruttare al massimo le transizioni positive; quando può costruire dal basso, l’obiettivo numero uno del Bayer è armare la sua folgorante catena di destra, occupata da Frimpong e Diaby: si tratta di due giocatori velocissimi e di buonissima qualità, eccezionali negli spazi aperti e concreti nei momenti decisivi – Frimpong è a quota tre gol e due assist nelle ultime cinque gare di Bundes, Diaby invece ha messo insieme due gol e tre assist.

Conosciamo meglio Jeremie Frimpong

Infine, ma non in ordine di impatto e importanza, un elemento fondamentale di questa rinascita è stato – ed è – il ritorno ad alti livelli di Florian Wirtz. La sua prima partita in Bundes è arrivata solo alla 16esima giornata, per via della rottura del crociato patita poco più di un anno fa, ma ora l’infortunio sembra essere un ricordo lontanissimo. Lo dicono i numeri: finora Wirtz ha accumulato otto assist e tre reti in 1056 minuti in campo, in pratica è decisivo in un’azione ogni 96 minuti che trascorre sul terreno di gioco. Oltre queste cifre, c’è il grande contributo creativo: schierato come trequartista “teorico” alle spalle della coppia d’attacco atipica composta da Adli e Diaby, Wirtz è il faro del gioco offensivo del Bayer, una fonte continua di movimenti e passaggi intelligenti, di intuizioni e dribbling che creano superiorità numerica. Quello che serviva per portare il gioco di Xabi Alonso a un livello superiore, dopo un inizio complicato vissuto in un ambiente a dir poco depresso.

Questo è un aspetto fondamentale del matrimonio finora riuscito tra il Bayer e il suo nuovo allenatore. Lo ha spiegato anche Simon Rolfes, direttore sportivo del club: «Abbiamo vissuto un avvio davvero bruttissimo, il peggiore dalla nostra prima promozione in Bundesliga del 1979. Xabi ha iniziato a lavorare con giocatori senza fiducia, ma ha saputo riaccendere il fuoco che c’era dentro di loro. Poi è riuscito a far giocare la squadra assecondando il nostro dna, il nostro stile storico: molto offensivo, molto tecnico, con tanti giovani messi al centro del progetto, ragazzi a cui viene dato tempo per crescere, per essere valorizzati. Xabi è stato perfetto nel far ripartire questo processo: oggi il Bayer è una squadra unita, compatta e coerente, ma i giocatori del Bayer sono cresciuti pure come elementi singoli, sono migliorati in termini di posizionamento, interpretazione del gioco, comportamenti in campo».

Non è un caso, insomma, che i leader tecnici del Bayer – Wirtz (19 anni), Frimpong (22), Diaby (23) – siano tutti molto giovani. Anche gli altri grandi talenti valorizzati o rivitalizzati da Xabi Alonso, i vari Palacios (24), Hincapié (21), Hudson-Odoi (22) e Bakker (22), hanno ancora una carriera da costruire, da definire. Se questi dati non bastassero, potremmo aggiungere che l’unico Under 30 ad aver superato i 1000 minuti in campo è il portiere Lukas Hradecky. Ecco, forse in un caso del genere scegliere un allenatore come Xabi Alonso, considerando la sua esperienza con i giovani, era proprio la scelta giusta. La migliore decisione che si potesse prendere. È stato lo tesso Rolfes a confermarlo: «Non abbiamo mai avuto dubbi su di lui, non abbiamo mai pensato ad altri allenatori. Lui era la nostra scelta, tutte le persone che avevano lavorato con lui mi dicevano che avrebbe saputo sviluppare il potenziale a sua disposizione. Il fatto che non avesse esperienza contava fino a un certo punto. In fondo a inizio carriera non ce l’ha nessuno». Alcuni, però, sono semplicemente più bravi e/o più predestinati degli altri, se possibile. Xabi Alonso appartiene a questo gruppo.