Magari non sai chi è Amahl Pellegrino, ma ha segnato il gol della settimana

Un gran tiro a giro di controbalzo per l'attaccante tanzaniano del Bodo/Glimt.
di Redazione Undici
17 Aprile 2023

Amahl Pellegrino è un attaccante norvegese che ha 32 anni e che gioca nel Bodo/Glimt. È salito alla ribalta solo negli ultimi due anni, cioè da quando è stato acquistato dal Bodo: 47 gol e 19 assist in 75 gare di tutte le competizioni, ne fanno un protagonista lungo il percorso di crescita della squadra artica, capace di vincere il titolo nazionale nel 2021 – dopo il primo successo dell’anno precedente – e di raggiungere addirittura i quarti di finale in Conference League, esattamente un anno fa. Il momento magico di Pellegrino non è ancora finito, e basta guardare i numeri su Transfermarkt per rendersene conto: nonostante il Bodo non sia riuscito a ripetersi in Europa, la nuova stagione è appena iniziata – in Norvegia il campionato si disputa dalla primavera all’estate – con una tripletta contro lo Stabaek. E il primo di questi gol è stato davvero stupendo.

Nella giocata di Pellegrino c’è tutto quello che vorremmo vedere in un grande gol: fantasia, un’enorme dose di tecnica di base e una spruzzata di follia. Tutto comincia con un passaggio non proprio pulitissimo verso il centravanti del Bodo, Espejord, che non riesce a controllare il colpo di testa e allora la traiettoria della sua spizzata si impenna verso l’alto. La palla ricade nella giurisdizione di Pellegrino, solo che è un po’ troppo avanzata per immaginare un controllo a seguire e un duello occhi negli occhi con il difensore avversario, così Pellegrino si inventa uno stop diverso, molto scenico: fa una giravolta, allunga il piede destro e lo posiziona in modo da poter smorzare la sfera, quasi come se usasse lo scarpino per controllarne il rimbalzo e direzionarla verso destra. Va esattamente in questo modo: la palla sbatte sul piede destro dell’attaccante del Bodo, che già sul primo rimbalzo inarca il corpo per coordinarsi e tentare la conclusione, ancora con il destro. Un istante dopo che la palla è rimbalzata sul prato per la seconda volta, Pellegrino la colpisce – anzi, si potrebbe dire che l’accarezza – con l’interno collo, ne viene fuori un tiro a giro e di controbalzo con una traiettoria larga, che gira tantissimo, che si alza curvando verso destra e poi ricade e rientra nei pressi dell’incrocio dei pali. Il portiere dello Stabaek si protende in volo, ma il tiro è troppo preciso e troppo arcuato perché possa arrivarci. La palla si insacca e Pellegrino può esultare.

Questo è stato, come detto, il primo dei tre gol realizzati da Pellegrino nella gara contro lo Stabaek. Alla fine, per la cronaca, il Bodo ha vinto per 4-0: la quarta rete, o per meglio dire la terza in ordine di tempo, è stata realizzata da Gronbaek. Negli occhi, però, è rimasta la giocata di un attaccante dalla storia particolarissima, esattamente come il suo cognome tipicamente italiano: lui non ha niente a che fare con il nostro Paese, visto che è nato e cresciuto in Norvegia da genitori originari della Tanzania. Non ha potuto iniziare a giocare a calcio durante gli anni scolastici a causa delle difficoltà economiche della sua famiglia, poi è cresciuto nel settore giovanile del Drammen, una squadra che oggi non esiste più. La sua carriera professionistica è iniziata nel 2012, quando è stato acquistato dal Baerum, e poi si è sviluppata in diversi club norvegesi: Lillestrom, Mjondalen, Strømsgodset e Kristiansund, prima di una breve esperienza in Arabia Saudita, al Damac FC, e alla chiamata del Bodo/Glimt. Dove ha iniziato a vincere, a segnare molto, e così è diventato un giocatore di culto. Lo si capisce da certi gol, che non proprio alla portata di tutti.

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