Il Leeds sta colando a picco

Dopo gli anni di Bielsa, il progetto di Radrizzani ha smesso di funzionare.

Per molti analisti e appassionati di calcio inglesi, e non solo inglesi, il fatto che Sam Allardyce sia il nuovo manager del Leeds United è un segnale inequivocabile. Di cosa? Della confusione enorme che regna intorno e dentro gli uffici di Elland Road. L’ha scritto – in modo molto crudele, per altro – anche The Athletic in questo articolo: «Un anno dopo, a Leeds si ritrovano esattamente nella stessa situazione del 2022: nonostante le promesse e le previsioni, ora lo United rischia seriamente la retrocessione. Anzi, 365 giorni fa fa il margine sul terzultimo posto era molto più rassicurante di quanto non lo sia ora». Il riferimento è arcinoto: il 28 febbraio 2022 il presidente del Leeds, Andrea Radrizzani, decise di licenziare Marcelo Bielsa e di dare una seconda chance immediata all’americano Jesse Marsch, reduce dall’esonero a Lipsia. Il contratto offerto al tecnico statunitense era a scadenza 2025, quindi era il segno-simbolo di un progetto a lungo termine. Un progetto che è però naufragato in meno di dodici mesi: il 6 febbraio scorso, infatti, Marsch è stato a sua volta esonerato. Al suo posto è stato chiamato Javi Gracia, ex Rubin, ex Watford, ex Valencia, scelto a suo tempo come sostituto di Xavi sulla panchina dell’Al-Sadd. Proprio per unirsi al Leeds, Gracia ha rinunciato al suo incarico dopo aver vinto il titolo nazionale qatariota. Non è stata una buona idea: in 11 partite di Premier ha messo insieme 11 punti, ed è stato licenziato. Ecco come siamo arrivati a Sam Allardyce.

Ora, visti i numeri non così tragici della sua gestione, è chiaro che Javi Gracia paghi soprattutto l’andamento negativo dell’ultimissimo periodo – un pareggio e quattro sconfitte nelle ultime cinque gare di campionato. Ma la verità è che il manager spagnolo è solo l’ultima vittima di un progetto che, semplicemente, ha smesso di funzionare. Non a caso, viene da dire, anche il direttore sportivo Victor Orta è stato sollevato dall’incarico dopo sei anni di permanenza a Leeds. Il presidente Radrizzani si è detto «profondamente rattristato» per com’è andata a finire con «un dirigente che ha portato al Leeds dei professionisti che sono diventati delle leggende», ma evidentemente ha pensato fosse necessario un nuovo ribaltone. Esattamente la stessa cosa che pensò a febbraio 2022: in un’intervista rilasciata l’estate scorsa, Radrizzani ha raccontato che non avrebbe mai pensato di licenziare Bielsa, ma poi «la squadra sembrava avesse bisogno di cambiare, e lo stesso allenatore aveva sempre detto che i suoi metodi non avrebbero potuto funzionare per sempre».

I tifosi di Elland Road, perdutamente innamorati di Bielsa, furono molto critici con il loro presidente. La salvezza colta all’ultima giornata da Marsch ha solo nascosto – e solo per qualche tempo – il loro disappunto, che in questa stagione è tornato inevitabilmente a manifestarsi. Anche perché, nel frattempo, il Leeds ha fatto molto mercato – gli addi dolorosi di Raphinha e Phillips sono stati bilanciati dagli acquisti di Aaronson, Sinisterra, Adams, Kristensen, Roca e Gnonto, poi a gennaio sono arrivati anche McKennie, Wober e Rutter – ma non è mai sembrata una squadra davvero adatta al calcio amato da Marsch, un allenatore cresciuto dentro il dipartimento calcistico Red Bull e quindi amante del Gegenpressing, delle ripartenze fulminanti, insomma di concetti e principi estremamente distanti da quelli di Bielsa. Una vera transizione non è mai avvenuta, forse non è nemmeno cominciata. I risultati, appena discreti, non hanno contribuito allo sviluppo di un vero rapporto triangolare tra il manager, la sua stessa squadra e i tifosi dello United.

L’interregno di Javi Gracia ha aggravato ulteriormente la situazione. Dopo l’ultima pesante sconfitta (1-4 in casa del Bournemouth), apice di una serie di cinque partite con 18 gol incassati, i componenti di un comitato consultivo di tifosi hanno presentato una mozione di sfiducia formale nei confronti del tecnico spagnolo e soprattutto dei componenti della dirigenza, considerati da tutti come i grandi colpevoli della crisi. I tifosi hanno calcato la mano anche perché, proprio in occasione della trasferta a Bournemouth, i giocatori non hanno riconosciuto – o hanno fatto finta di non riconoscere – un giovane tifoso con la maglia bianca che li aspettava nei pressi del loro hotel, e così l’hanno ignorato. Il video è diventato virale su internet, sono arrivate anche delle scuse ufficiali da parte dei calciatori, ma è evidente come tutto l’ambiente viva un momento di profonda sfiducia mista a difficoltà. E ora ci si mette anche il calendario: nelle ultime quattro gare della stagione, infatti, lo United affronterà il Manchester City lanciato verso la vittoria in Premier e verso il Triplete, poi Newcastle, West Ham e Tottenham. Tutte squadre che, almeno in questo momento, non sembrano alla portata del Leeds. Ai tifosi di Elland Road non resta che sperare nell’effetto-Allardyce, ma bisogna dirlo: non è proprio il viatico migliore per poter credere davvero nella salvezza.