Vinícius Júnior è ossessionato dal dribbling

Ci prova tantissime volte in ogni partita, e (soprattutto) ci riesce molto spesso.

Secondo Carlo Ancelotti, il suo allenatore al Real Madrid, Vinícius Júnior è «il giocatore più determinante al mondo». Si tratta di parole piuttosto impegnative, se consideriamo la concorrenza di Mbappé e Haaland, ma questa investitura si poggia su delle solite basi. Per esempio il fatto che nessun calciatore delle cinque leghe top in Europa – Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1 – utilizzi l’arte del dribbling come lui. Sono i numeri a dirlo: secondo l’ultimo report dell’osservatorio calcistico CIES, Vinícius tenta di superare il suo avversario diretto una volta ogni 15 minuti e mezzo di gioco; inoltre, la sua percentuale di dribbling riusciti è superiore al 50%. La rilevazione del CIES è circoscritta ai giocatori Under 23 e alle partite giocate nell’ultimo anno solare, per un minimo di 1500 minuti complessivi.

Giusto per fare un confronto: Khvicha Kvaratskhelia, un altro giocatore discretamente innamorato del dribbling, ne tenta uno ogni 19 minuti di gioco e ha una percentuale di successo leggermente più bassa (47.5%). Tra i giocatori che fanno meglio di Vinícius come percentuale di dribbling riusciti c’è il suo gemello al Real Madrid, Rodrygo Goes: la sua quota è pari al 61.1%, solo che l’altro esterno brasiliano a disposizione di Ancelotti cerca l’uno contro uno in modo meno insistente, una volta ogni 25 minuti di gioco. Da questi numeri si capisce chiaramente che Vinícius Júnior è uno di quei calciatori che un tempo veniva definito dribblomani, è un ossessionato dal dribbling. Ma almeno – questo va detto – ha le doti per permettersi questo tipo di atteggiamento. 

Tra i giocatori dei cinque campionati top che hanno numeri interessanti in questo fondamentale tecnico ci sono anche: Jamal Musiala, che tenta un dribbling ogni 20 minuti con il 60% di esiti positivi; Luiz Henrique del Betis Siviglia, un dribbling tentato ogni 21 minuti col 60% di successo; Facundo Buonanotte del Brighton, con un dribbling tentato ogni 18 minuti e una percentuale di successo del 62%. Sì, esatto: non ci sono molti giocatori di Serie A. Anzi, nell’intero report dl CIES ne compaiono soltanto due: Kvaratkhelia, di cui abbiamo detto, e Lazar Samardzic dell’Udinese, che tenta il dribbling una volta ogni mezz’ora di gioco e con una percentuale di successo del 58%. Allora si può dire che il luogo comune sul calcio italiano privo di giocatori in grado di dribblare, o a cui non è consigliato dagli allenatori, non è proprio un luogo comune. Purtroppo.