Nell’albo d’oro dell’Europa League ci sono il Siviglia, Jesús Navas e poi il resto del mondo

Quattro vittorie nel torneo, più di tutte le altre squadre che non sono il Siviglia.

Jesús Navas è uno dei giocatori simbolo non solo del Siviglia, ma del calcio spagnolo ed europeo del XXI secolo. Ha vinto quasi tutto, e basterebbe questo: il Mondiale 2010 e gli Europei 2012, la Premier League con il Manchester City, l’unico grande trofeo che gli manca è la Champions League. Anche perché ci sono i trofei conquistati col Siviglia, la sua squadra del cuore, il club in cui è cresciuto: due Coppe del Re, due Supercoppe Spagnole, una Supercoppa Europea e quattro Europa League – l’ultima l’ha alzata al cielo poche ore fa, a Budapest, dopo la vittoria ai rigori contro la Roma di José Mourinho. Questi quattro successi in Europa League lo rendono il giocatore più titolato di sempre nel torneo – insieme a José Reyes e Kevin Gameiro – e lo collocano al secondo posto nell’albo d’oro anche delle squadre: il Siviglia è infatti arrivato a quota sette, poi c’è Jesús Navas a quattro e poi ci sono Inter, Juventus, Liverpool e Atlético Madrid, tutte squadre che hanno vinto il trofeo per tre volte.

Il primo successo europeo con il Siviglia di Jesus Návas risale alla stagione 2005/2006, quando la squadra andalusa sconfisse per 4-0 a Eindhoven il Middlesbrough con le reti di Kanouté, Luis Fabiano e una doppietta di Enzo Maresca. Navas solo aveva vent’anni eppure era titolare inamovibile: giocò 12 partite e rimase in campo 90 minuti anche nella finale. Anche l’anno dopo Navas fu decisivo per la conquista della Coppa Uefa, allora si chiamava ancora così: otto partite disputate e un assist decisivo nella finale vinta contro l’Espanyol (2-2 ai tempi supplementari e poi 5-3 ai rigori per Siviglia).

Dopo la doppietta in Coppa Uefa, Jesús Navas è rimasto al Siviglia – senza vincere niente – fino all’estate 2013, quando accettò l’offerta del Manchester City. La sua avventura inglese è durata quattro anni, poi il rientro a casa e la trasformazione tattica: da esterno alto a terzino, per vivere una nuova giovinezza. E per riprendere a vincere, ovviamente in Europa League, anche da capitano: il terzo sigillo è arrivato nel 2020, a Colonia, dopo la vittoria in finale contro l’Inter di Antonio Conte; tre anni dopo, cioè oggi, ecco un’altra vittoria contro un’altra squadra italiana e un altro trionfo in Europa League.