L’ennesimo talento della Bundesliga, Konrad Laimer, è stato preso dal Bayern Monaco a costo zero

Un'altra testimonianza dell'egemonia assoluta esercitata dal club bavarese.

Quando ieri Fabrizio Romano ha twittato l’annuncio ufficiale del passaggio di Konrad Laimer al Bayern Monaco, ha specificato che il contratto tra il giocatore del Lipsia e il club bavarese «è stato firmato a gennaio». Insomma, il passaggio di Laimer al club campione di Germania era un segreto non proprio segreto, anzi pochi giorni fa qualcuno aveva ironizzato sul fatto che lo stesso Laimer, segnando contro il Bayern all’Allianz Arena, avesse contribuito a togliere il titolo ai suoi futuri compagni. Poi Borussia Dortmund-Mainz è andata come sappiamo, ma quella è un’altra storia. L’ufficialità dell’affare-Laimer potrebbe essere seguita a breve da un altro annuncio, da parte del Bayern: quello relativo all’acquisto di Raphaël Guerreiro, il cui contratto con il Borussia Dortmund scade tra pochi giorni. In tanti danno per chiusa anche questa trattativa.

Da anni si parla del dominio incontrastato del Bayern sulla Bundesliga, ed è un tema che va in mille direzioni. In questo senso l’albo d’oro della Bundes, con le undici vittorie consecutive del club bavarese, è abbastanza eloquente. Il mercato degli svincolati, però, è uno degli aspetti più fastidiosi di questa egemonia. E non da ora, non da Laimer e (forse) Guerreiro: se guardiamo soltanto agli ultimi dieci anni, il Bayern ha preso, sempre a parametro zero e sempre da club di Bundesliga, Claudio Pizarro (Werder), Tom Starke (Hoffenheim), Jan Kirchoff (Magonza), Sebastian Rode (Eintracht), Robert Lewandowski (Borussia Dortmund), Sebastian Rudy (Hoffenheim), Leon Goretzka (Schalke), Alexander Nübel (Schalke), Sven Ulreich (Amburgo). È chiaro che non tutti questi colpi si siano rivelati tali, ma è altrettanto evidente che si trattava di calciatori molto importanti per le squadre in cui erano prima di accettare l’offerta del Bayern. Il discorso sull’egemonia perversa del Bayern verte proprio su questo punto: se i numerosi acquisti da altri club tedeschi in cambio di soldi – Sommer, Upamecano, Sabitzer, Pavard, solo per restare agli ultimi tre anni – permettono in qualche modo di far girare l’economia della Bundes, quelli a parametro zero fanno molto più male agli avversari del club bavarese. Perché li privano di un valore non solo tecnico ma anche economico, visto che cancellano i proventi di un’eventuale cessione. Allo stesso Bayern, oppure all’estero.

Ovviamente la colpa non può essere attribuita a un club come il Bayern, che vive una condizione – economica, politica e di appeal – dominante e non fa altro che esercitare questo suo potere. L’altra faccia di questa medaglia riguarda però la percezione che le altre società e le altre tifoserie hanno del Bayern e del suo modus operandi sul mercato: in Germania, molti tifosi – e non solo tifosi – sostengono che i dirigenti del club bavarese avvicinino i calciatori quando il loro contratto è ancora lontano dalla scadenza, gli facciano una proposta al rialzo e quindi li convincano ad aspettare svincolarsi, in modo da non dover trattare per l’acquisto del loro cartellino. La storia del trasferimento di Laimer può essere considerata un indizio, in questo senso. Anche se fosse vero, non è una pratica formalmente scorretta, visto che il calcio europeo ha – ed è – un sistema di libero mercato. Ma bisogna comprendere che possa essere sgradevole per chi la subisce.