Gli arbitri del Mondiale femminile spiegheranno le decisioni del VAR a tutto lo stadio

Continua la sperimentazione che avvicina il calcio ad altri sport.
di Redazione Undici

Lo scorso febbraio, allo stadio Ibn Battuta di Tangeri, è accaduto qualcosa di storico per il calcio: per la prima volta, infatti, un arbitro ha spiegato una sua decisione a tutto il pubblico, quello allo stadio e quello in casa davanti alla tv. Era il 97esimo minuto della sfida tra Al-Ahly Cairo e Auckland City, valida per il primo turno del Mondiale per club, e l’Al-Ahly Cairo era in vantaggio per 3-0; dopo un contatto nell’area dei neozelandesei, il 44enne cinese Ning Ma è stato richiamato dal VAR per correggere la sua decisione iniziale, ovvero quella di non fischiare il rigore. Dopo la revisione, Ning Ma ha cambiato idea. E non ha solo indicato il dischetto: tramite il suo microfono, collegato con l’impianto sonoro dello stadio, ha potuto chiarire perché avesse deciso di cambiare idea in seguito al filmato visto a bordo campo.

Queste scene, tipiche di altri sport, sembrano destinate a diventare frequenti anche nel calcio. Anzi, si continuerà tra pochissimo, subito, al Mondiale femminile in programma a partire dal 20 luglio 2023 negli stadi di Australia e Nuova Zelanda: per tutte le decisioni indirizzate dal VAR, e dall’On Field Reviwe, il direttore di gara dovrà spiegare a tutto lo stadio come è arrivato alla decisione finale. Le situazioni che coinvolgeranno questa prassi saranno quelle potenzialmente game-changer, ovvero quelle legate a un cartellino rosso, a un calcio di rigore o a un gol annullato per fuorigioco. Sarà una prima volta assoluta nella storia, per quanto riguarda delle Nazionali senior: oltre quello fatto al Mondiale per club, l’esperimento è stato portato avanti solo al recente Mondiale per club.

L’obiettivo principale di questa novità è quello di migliorare la trasparenza sulle scelte degli arbitri durante le partite. Lo ha spiegato Pierluigi Collina, presidente del comitato arbitrale della FIFA: «Abbiamo deciso di prendere questa decisione su consiglio di molti addetti ai lavori, che richiedevano una maggiore chiarezza e trasparenza nel modo di agire degli arbitri al VAR. Spiegandolo pubblicamente allo stadio e agli spettatori a casa, tutto sarà più chiaro e meno soggetto a critiche o polemiche. Inoltre devo dire che già in tanti altri sport questo viene fatto da tempo. Mi viene in mente la NFL nel football americano per esempio e sembra gli arbitri si sentano a loro agio nel farlo».

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