Liam Gallagher ha ringraziato i tifosi del Milan per il supporto al Man City, durante un concerto a Milano

Ovviamente dopo aver stuzzicato quelli dell'Inter, e aver dedicato "Wonderwall" a Romelu Lukaku.

Anche i sassi che giacciono intorno ad Ayers Rock, nel deserto australiano, sanno che entrambi i fratelli Gallagher fanno il tifo per il Manchester City. Liam in questo momento è in tour in Europa, ed è passato per Milano: per lui è stata un’occasione irripetibile per stuzzicare i tifosi del’Inter, che hanno perso la finale di Champions proprio contro la sua squadra del cuore. Poco prima di cantare “Wonderwall”, che col tempo è diventata uno degli inni della fanbase dei Citizen, l’ex componente degli Oasis ha chiesto ai suoi spettatori se, tra loro, ci fossero tifosi dell’Inter. Ma non è tutto.

Pochi istanti dopo, infatti, Liam Gallagher ha detto che «devo ringraziare i tifosi del Milan per l’amore e il rispetto che ci hanno mostrato». Infine, come se non bastasse per punzecchiare parte del suo pubblico, ovviamente quello nerazzurro, ha detto che il brano che stava iniziando – “Wonderwall”, per l’appunto – era dedicato a Romelu Lukaku. Che, giusto per ricordare com’è andata a Istanbul la sera della finale, ha fallito un paio di occasioni da gol e – soprattutto – ha respinto un colpo di testa del suo compagno Dimarco. Un po’ come un muro, ecco. Diciamo che, come al solito, Liam Gallagher non ha brillato per diplomazia. Ecco il video delle frasi di Gallagher, tratto dall’account Twitter “Il Calcio Inglese”:

In realtà quello tra City e Milan è un rapporto che va al di là della “fratellanza” scattata per la qualificazione dell’Inter alla finale di Champions, per altro proprio dopo aver battuto i rossoneri nel derby di semifinale: esattamente un anno fa, il club che poi avrebbe vinto il Treble ha presentato la sua maglia Away a strisce rossonere, e l’aveva fatto celebrando proprio la storia del Milan in alcuni contenuti che mettevano in parallelo le due città, Milano e Manchester. E non solo: non tutti sanno che il Manchester City ha tratto ispirazione proprio dal Milan nel disegnare quella che poi, col tempo, sarebbe diventata una sua iconica divisa da trasferta.

Temporalmente siamo nella seconda metà degli anni Sessanta: il Milan vince la Coppa Italia nel 1967, lo scudetto e la Coppa delle Coppe nel 1968 e un anno dopo chiude il cerchio con la sua seconda Coppa dei Campioni e con il primo successo in Coppa Intercontinentale; proprio quei successi in serie ispirano Malcolm Allison – visionario assistant manager di Joe Mercer e poi in seguito anche allenatore in prima dei Citizens – e i designer del City, che decidono di creare una maglia da trasferta perfettamente identica a quella casalinga del club rossonero. Tommy Booth, uno degli uomini-simbolo di quel City, ha raccontato che «quell’idea di Malcolm ci faceva sentire forti, era come se incutessimo paura ai nostri avversari». Forse Liam Gallagher conosceva questa storia, forse no, fatto sta che ha rinsaldato un legame che ha più di mezzo secolo di vita.