Sono passati 25 anni da QUEL gol di Bergkamp contro l’Argentina

Uno dei momenti più indimenticabili nella storia dei Mondiali.
di Redazione Undici 04 Luglio 2023 alle 10:58

Il 4 luglio del 1998, esattamente 25 anni fa, cade di sabato. E in campo ci sono le Nazionali di Paesi Bassi e Argentina, due delle grandi favorite per vincere il Mondiale in corso di svolgimento in Francia. La partita è bella fin da subito, combattuta, in fondo parliamo di due squadre con tanti campioni, è impossibile che non venga fuori almeno qualcosa di emozionante. E infatti Patrick Kluivert e Cláudio López, stelle del presente e del futuro della Serie A italiana, segnano entrambi nei primi 17 minuti. Poi il risultato si blocca e si trascina sull’1-1 fino al 90esimo minuto. Quando Frank de Boer, col suo sinistro intonato, tenta un lancio chilometrico dalla sua difesa, una giocata tipica del calcio anni Novanta, anche quello sempre sofisticato e futurista della Nazionale Oranje.

Quando il pallone spiove in area argentina, alle spalle della difesa, a controllarlo c’è Bergkamp che fa tre cose magnifiche, tutte insieme e tutte di destro, in pochissimi – bellissimi – istanti. Addomestica prima il pallone che sembra cadere direttamente dal cielo, con il piede che attutisce la caduta della sfera e si ferma davanti a lui; poi aspetta che rimbalzi una volta e tocca ancora il pallone mandando fuori giri Ayala. Quando la palla è alle spalle del numero 2 argentino sposta il corpo, si inarca e calcia per anticipare l’uscita di Carlos Roa dai pali della porta. Bergkamp riesce a calciare con l’esterno, ed è un insieme di elementi così appagante che può facilmente essere riguardato in loop.

Il commento bello carico del telecronista olandese non è bello come il gol, come potrebbe, ma aiuta a rendere memorabile questo video

La perfezione è un tema ricorrente di Stillness and Speed, il libro di Bergkamp scritto con David Winner. Un capitolo è intitolato proprio “Deve essere perfetto”, come fosse un suo mantra. «Bene, ti sei prefissato obiettivi e obiettivi. E una volta arrivato, vuoi andare avanti e andare oltre. Continui ad alzare l’asticella e quindi niente è mai abbastanza buono. Tu vuoi la perfezione. Scali una montagna e vuoi quella più alta». Il 4 luglio 1998, Bergkamp ha scalato la montagna più alta in 2,11 secondi – il tempo impiegato da lui per produrre i tre tocchi. «Perfetto», fu anche la descrizione fatta del gol da Ruud Gullit su ITV. Bergkamp ha aggiunto, in un’altra occasione: «Non giochi mai la partita perfetta, ma il momento stesso era, almeno credo, perfetto». L’ex Arsenal ha detto a FourFourTwo che «è stato come risolvere un puzzle. Ho sempre avuto una foto nella mia testa su come sarebbero andate le cose due o tre secondi dopo. Avrei potuto calcolarle. C’è un grandissimo piacere nel fare qualcosa che qualcun altro non può prevedere».

>

Leggi anche

Calcio
Paul Pogba è tornato a essere un calciatore, ma nel frattempo ha investito in una squadra saudita di corse di cammelli
Dopo il recente ritorno, l'ex centrocampista della Juve e della Francia sta già costruendo il suo futuro lontano dal campo: vuole diventare l’ambasciatore che farà conoscere le corse tra cammelli al mondo intero.
di Redazione Undici
Calcio
Non dovremmo più sorprenderci se l’Atalanta batte il Chelsea, anche se sta vivendo un’annata intermittente
La dimensione dei nerazzurri ormai è questa: possono giocarsela con tutti, soprattutto in Europa, anche se i recenti passi falsi in Serie A ci stavano disabituando all'idea.
di Redazione Undici
Calcio
Il PSG ha la sua prima vera squadra satellite: l’Eupen, che gioca nella seconda divisione belga
Con l’acquisizione dell'Eupen, la proprietà del Qatar si è allineata alle grandi realtà che adottano il modello della multiproprietà.
di francesco giordano
Calcio
Il Gran Galà del Calcio AIC non celebra solo una stagione calcistica, ma anche le prospettive del calcio italiano
Il premio organizzato dal sindacato calciatori guarda anche al futuro. Anche grazie alla partnership con Enel, title sponsor dell'evento.
di Redazione Undici