Pione Sisto è rimasto incastrato con un santone che vuole creare uno stato indipendente

In Portogallo, sui terreni del giocatore danese, si è insediata una setta guidata da un filosofo britannico.
di Redazione Undici
13 Luglio 2023

Alcuni di voi si ricorderanno di Pione Sisto: qualche anno fa, l’attaccante nato in Uganda – ma naturalizzato danese – era considerato uno dei grandi talenti della sua generazione, anche perché fu scoperto e lanciato nel contesto iper-futurista del Midtjylland. A soli 17 anni fece il suo esordio in Superligaen, la massima serie della piramide calcistica della Danimarca, e a 18 anni realizzò il suo primo gol tra i professionisti. Dopo cinque stagioni e mezzo di buon livello in patria, il Celta Vigo decise di puntare su di lui, prelevandolo nel gennaio del 2017. Da allora, però. l’hype intorno a Sisto è sceso in maniera vertiginosa: nonostante continuasse a giocare in Nazionale maggiore con una certa continuità, è come se fosse diventato un giocatore anonimo, anche perché spesso coinvolto in casi poco edificanti fuori dal campo – nel 2020, in pieno lockdown, prese la sua automobile e partì dalla Spagna per andare in Danimarca, documentando tutto il viaggio sui social; quando gli vennero chieste delle spiegazioni, lui rispose che aveva solo il bisogno di tornare a casa. Naturalmente l’episodio gli costò il posto in squadra al Celta Vigo, che lo mise immediatamente in vendita.

Pione Sisto gioca di nuovo al Midtjylland, è praticamente fuori dal giro della Danimarca – ha saltato Euro 2020 e Qatar 2022, non gioca in Nazionale dall’autunno 2021 – ed è tornato a far parlare di sé solo negli ultimi giorni. Non per quanto succede in campo, ma per una storia davvero incredibile ambientata in Portogallo. In pratica, secondo le ricostruzioni di diversi media (qui quella di Marca), Sisto ha acquistato 4,7 ettari di terreno a Oliveira do Hospital, comune di 4.400 abitanti della regione di Coimbra, e in questo spazio si è insediata una setta guidata da un santone britannico di nome Água Akhabl Pinheiro. Che, a partire da questa comunità, vorrebbe fondare un regno tutto suo, uno stato sovrano e autonomo dal Portogallo chiamato Reino do Pineal. La rivista portoghese Visao racconta come questo sedicente capo di stato abbia individuato nelle terre acquistate da Pione Sisto il luogo ideale per realizzare il suo progetto. E infatti sul territorio di proprietà di Pione Sisto sono state edificate case, edifici per il culto e altre strutture; decine di persone, tra cui anche donne e bambini, vivono in questo villaggio per distaccarsi dal mondo esterno e vogliono attuare il progetto di Pinheiro.

In realtà Pione Sisto non sembra abbia mai avuto una parte attiva in quello che sta succedendo in Portogallo. Le autorità locali hanno avviato un’inchiesta sulla natura di questa comunità, e in qualche modo accerteranno anche la posizione del calciatore danese. Che, questo va detto, già in passato ha regalato dei momenti “spirituali” piuttosto inconsueti per chi segue il calcio europeo: quando arrivò in Spagna per giocare con il Celta, la sua presentazione ufficiale venne interrotta dai genitori, che inscenarono un rito indigeno tipico del Sud Sudan – la nazione di cui sono originari – per augurargli buona fortuna. La stessa cosa successe anche quando Pione è tornato a giocare in Danimarca. Trovate qui il video della seconda performance della famiglia Sisto.

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