La MLS potrebbe rinunciare all’erba sintetica per Messi

Sembra favorire gli infortuni, e così la lega ha chiesto, alle squadre che la usano, di utilizzare quella naturale .

La MLS non vuole farsi trovare impreparata al ciclone-Messi. E così sta preparando le condizioni migliori perché Leo possa esprimersi al meglio sul campo, con la maglia dell’Inter Miami. Il commissario Don Garber, non a caso, ha già preannunciato un possibile cambiamento radicale per la lega nordamericana: quello che riguarda il terreno da gioco delle squadre. In MLS, infatti, ci sono squadre che non hanno erba naturale sui propri campi: Seattle, Portland, Atlanta, New England e Charlotte utilizzano il sintetico, mentre altre quattro franchigie hanno un terreno misto; l’Inter Miami, invece, gioca su un campo tradizionale. Il fatto che ci siano dei campi artificiali, o comunque misto-sintetico, sta mettendo in apprensione la MLS: è stata dimostrata, infatti, una correlazione tra un certo tipo di infortuni e questo tipo di superfici di gioco, per la precisione gli incidenti a partita sono 1,49 su campi naturali, mentre la quota sale a 1,54 per altri terreni. Lo stesso Don Garber ha ricordato che, in passato, diversi grandi calciatori arrivati in MLS lamentavano questo cambiamento: «Molte star dell’MLS hanno mostrato preoccupazioni per i campi sintetici su cui dovevano giocare. Ad alcuni di loro, come Henry per esempio, non era mai capitato e hanno avuto difficoltà ad adattarsi, non si sentivano subito a loro agio».

Per evitare questo tipo di disagio con Messi, allora, l’idea potrebbe essere quella di rivoluzionare tutto. E di utilizzare degli strati di erba naturale temporanei per alcune partite di regular season. Garber, in un incontro coi giornalisti, ha spiegato che «abbiamo già operato in questo modo perché gli stadi MLS ospitassero delle gare internazionali, ma non ci avevamo mai pensato per le partite di regular season». Lo stesso commissioner, però, è fiducioso che i club cambino visione per proteggere l’investimento fatto dall’Inter Miami, e da tutta la MLS, per avere Messi: «Mi aspetto che le società che giocano su campi in erba artificiale valutino l’idea di porre uno strato di erba naturale sul proprio manto originale. È uno sforzo da fare perché l’obiettivo del campionato deve essere quello di vedere il più all’opera possibile Messi, riducendo al minimo il rischio di infortunio. Lungo i 40 anni che ho vissuto nello  sport, ho imparato che tante cose non sono prevedibili, compresi gli infortuni dei giocatori. Le mie speranze, però, sono che Messi continui ad essere un membro della nazionale argentina, ci sono molte competizioni a cui può ancora partecipare. Quindi con lo staff dell’Inter Miami e il resto di tutti i club dell’MLS mi impegnerò perchè questo avvenga».

Intanto Leo è stato presentato a tutti i tifosi al DVR PNK Stadium di Fort Lauderdale, i 20mila seggiolini dello stadio dell’Inter Miami erano tutti occupati e tantissime persone presenti sugli spalti indossavano già la maglia rosa col numero 10, ovviamente assegnata a Messi. Già prima dell’annuncio ufficiale del suo acquisto, infatti, i tifosi della Florida – e non solo – hanno assalito gli store fisici e online dell’Inter Miami per regalarsi il primo kit “americano” di Messi. L’intera presentazione è stata trasmessa anche in mondovisione sull’app dell’MLS su Apple TV, mentre a Miami la festa non è andata in scena solo allo stadio, ma ha travolto l’intera città: moltissimi tifosi, soprattutto argentini e ispanofoni residenti a Miami, si sono riversati per le strade, e tanti indossavano già la nuova maglia di Leo. Ora, però, i tempi delle presentazioni sono terminati e la parola passa al campo, anche perché l’esordio di Messi con l’Inter Miami sembra essere già programmato: venerdì 21 luglio c’è la sfida di Leagues Cup – una sorta di coppa in crossover con la Liga MX, il massimo campionato messicano – contro il Cruz Azul.