Un club messicano ha citato Goebbels per un fuorigioco controverso

Dopo aver vinto contro il New York City, i social media manager dell'Atlas hanno scelto un pessimo ispiratore per denunciare gli insulti subiti per un errore arbitrale.

Negli ultimi giorni, anche grazie all’arrivo di Lionel Messi a Miami, abbiamo imparato a conoscere la Leagues Cup: il fuoriclasse argentino ha infatti debuttato e segnato con la maglia dell’Inter Miami proprio in occasione dell’esordio della sua nuova squadra in questo torneo, che nell’arco di un mese mette di fronte tutti i club della MLS e della Liga MX, il campionato messicano di prima divisione. Questa volta, però, la Leagues Cup è finita al centro della scena a causa della geniale (?) intuizione dei social media manager del FC Atlas, società di Guadalajara. Il giorno dopo la gara d’esordio contro il New York City, vinta per altro dai messicani per 1-0, l’account Twitter dell’Atlas se n’è uscito con una bella frase di Joseph Goebbels. Per chi non lo conoscesse, Goebbels è stato uno dei più importanti gerarchi nazisti, Ministro del Reich per l’Istruzione pubblica e la Propaganda tra il 13 marzo 1933 e il 30 aprile 1945. Insomma, non proprio la miglior ispirazione possibile, per un social media manager di una squadra di calcio, per qualunque persona sulla faccia della Terra.

Tutto è cominciato durante la partita contro il NYCFC, decisa da un gol di Aldo Rocha al settimo minuto: nonostante il vantaggio ottenuto all’inizio, la gara è stata molto equilibrata e ha vissuto momenti piuttosto concitati. Soprattutto nel finale: nei minuti di recupero del secondo tempo, Justin Haak – centrocampista del New York City – era riuscito a trovare il gol del pareggio, ma dopo l’intervento del VAR la rete è stata annullata per fuorigioco. Questa scelta ha scatenato diverse polemiche negli Stati Uniti: sui social diversi tifosi hanno criticato la decisione dell’arbitro e pubblicato diversi tweet – alcuni ironici, altri un po’ meno – che alludevano a un furto da parte dell’Atlas. In uno di questi, per esempio, si vede un’immagine raffigurante un topo mascherato in ciabatte con un sacco sulla propria schiena, con lo stemma dell’Atlas alle sue spalle, la scritta VAR e sotto di lui Ratlas F.C. Niente male, come trovata.

Le critiche – e in alcuni casi anche le offese – nei confronti dell’Atlas sono state numerosissime. Per questo i social media manager del club messicano hanno deciso di tirare fuori e utilizzare l’artiglieria pesante. Ovvero, come detto, le parole di Goebbels. usate per accompagnare uno screenshot che mostrava come la posizione di Justin Haak in occasione del gol fosse irregolare. La frase scelta, tra le tante tristemente famose del ministro nazista, era questa: «È un peccato come influencer, giornalisti, analisti e commentatori manipolino la realtà alludendo a un presunto aiuto da parte dell’arbitro. Ma, ricordando ciò che disse Goebbels, il ministro dell’Informazione nazista e braccio destro di Hitler: mentire, mentire, mentire, a forza di ripetere una bugia questa diventa vera. Più grande è il mentire più le persone ci crederanno». Il tweet è stato cancellato dopo le reazioni di cui parleremo tra poco, ma sotto trovate uno screen del post originale in lingua spagnola. E, giusto per avere un’ulteriore conferma, qui leggete la stessa notizia raccontata anche da un sito piuttosto autorevole come The Athletic.

Com’era piuttosto semplice da pronosticare, in tanti non hanno preso bene questo tweet dell’Atlas. Anche se le parole di Goebbels sono state scelte per evidenziare che il club messicano si sia sentito perseguitato da una macchina di propaganda, le reazioni sono state piuttosto violente. E quindi si può dire che la scelta comunicativa della società messicana sia stata a dir poco infelice, a dir poco intempestiva. Lo sanno benissimo anche gli stessi dirigenti dell’Atlas, che si sono affrettati a pubblicare un tweet di scuse in cui annunciano l’inizio di un procedimento interno per individuare di chi è la colpa: «Rifiutiamo qualsiasi riferimento al nazismo e a uno dei periodi più bui dell’umanità. Ribadiamo la nostra solidarietà, amicizia e affetto per la comunità ebraica e a tutti coloro che sono stati vittime delle barbarie del nazismo e ribadiamo il nostro impegno a lavorare insieme come società per evitare diffamazioni, distorsioni delle informazioni o menzogne usate solo per ottenere notorietà danneggiando gli altri. Apriremo delle indagini interne per capire l’origine del tweet e agiremo di conseguenza». Ecco, questa magari è una buona idea.