Ousmane Dembélé è stato un pessimo affare per il Barcellona

Nelle operazioni di mercato legate all'esterno francese, il club catalano ha sbagliato tutto ciò che poteva sbagliare.

A guardarla da un punto di vista puramente tecnico, cioè valutandola per il rendimento in campo, l’avventura di Ousmane Dembélé al Barcellona non porta a conclusioni definitive. Nel senso: in Catalogna l’esterno d’attacco francese ha vissuto sei stagioni a dir poco altalenanti, fatte di abissi – l’infortunio al tendine che gli ha fatto saltare la maggior parte della stagione 19/20, per esempio – e di picchi improvvisi, di una dimensione mai davvero chiara, sempre sospesa tra fuoriclasse in divenire e delusione palpabile. Nell’ultima stagione Xavi ha provato a dargli fiducia, a metterlo al centro del progetto, ma si è scontrato con un altro infortunio piuttosto grave – Dembélé è rimasto tre mesi fuori a cavallo tra febbraio e aprile – e con un rendimento buono ma non eccellente, come si percepisce dalle cifre: otto gol e nove assist in 2200 minuti passati in campo. Se confrontiamo tutti questi numeri e tutte queste considerazioni con i soldi investiti dal Barça per acquistarlo dal Borussia Dortmund, 105 milioni di euro più altri 40 di bonus, è chiaro che ci troviamo di fronte a un cattivo affare di mercato. La situazione, però, peggiora in modo definitivo se consideriamo che il club catalano potrà incassare soltanto 25 milioni dalla sua imminente cessione al Paris Saint-Germain.

Ma perché il Barcellona incasserà così poco? Come spiega chiaramente El País in questo articolo, tutto comincia dal contratto firmato un anno fa. Ricorderete: Dembélé aveva lasciato il Barcellona da svincolato e poi aveva firmato un nuovo accordo un mese dopo. Ecco, in questo nuovo accordo di due anni, che quindi scadrebbe a giugno 2024, c’era e c’è una clausola di 50 milioni di euro attivabile soltanto da club esteri – per quelli di Liga il prezzo sale fino a 100 milioni. E non è tutto: questa stessa clausola prevede che metà di questi 50 milioni vengano versati al giocatore. Ovviamente il Barcellona sta cercando di rimediare a quello che è stato – evidentemente – un grosso errore di valutazione, mentre l’entourage del giocatore è piuttosto tranquillo: «Abbiamo rispettato quanto concordato», ha detto uno dei suoi agenti a El País. «Non vediamo perché sia ​​necessario modificare quanto concordato un anno fa».

In realtà l’idea dei dirigenti del Barcellona era un’altra: volevano tenere Dembélé, quindi hanno temporeggiato facendogli firmare un accordo biennale con una clausola bassa, per poi rinnovare ancora – a cifre più alte, con un contratto “definitivo” – nel corso di questa estate. E invece sono comparsi il PSG, Luis Enrique e un’offerta economica irrinunciabile, per il calciatore. A raccontare tutto questo, con un inconsueto slancio di verità e realismo, è stato l’allenatore Xavi: «La situazione è semplice: Dembélé ha ricevuto una proposta fuori mercato, almeno per noi. Non possiamo competere con certe cifre». Ma quali sarebbero queste cifre? Si parla di 20 milioni netti all’anno, ma ovviamente non sapremo mai la verità. Quello che sappiamo adesso è che il Barcellona ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, con Dembélé. A livello economico, non ci sono dubbi.