Toni Kroos non ha preso bene il trasferimento di Gabri Veiga in Arabia Saudita

E lo ha espresso commentando un post Instagram di Fabrizio Romano.

Gabri Veiga che si trasferisce in Arabia Saudita è un evento che ha avuto e avrà un peso gigantesco per gli equilibri geopolitici del calciomercato. Per un motivo molto semplice: se finora i club della Saudi Pro League si erano concentrati sull’acquisto di calciatori che avevano già vissuto l’apice della loro carriera, o che lo stavano vivendo, ora è stata aperto un nuovo canale, quello per cui un centrocampista di 21 anni, considerato tra i migliori talenti della sua generazione, accetta l’offerta dell’Al-Ahli e rifiuta quelle di un club europeo. Nella fattispecie si trattava e si tratta del Napoli, che secondo le notizie di mercato era la società più vicina a concludere il suo acquisto, ma è chiaro che il succo della notizia sta altrove. Sta nel fatto che, per dirla brutalmente, Neymar, Benzema, Kanté e Koulibaly sono una cosa, mentre Gabri Veiga è un’altra cosa. Ed è un’altra cosa oggi, ma soprattutto domani.

Non a caso, viene da dire, Toni Kroos ci è rimasto male. Ed è rimasto male proprio di questo trasferimento, cioè del fatto che Gabri Veiga abbia accettato l’offerta arrivata dall’Arabia Saudita. Il centrocampista del Real Madrid l’ha fatto nel modo più visibile in assoluto: commentando il post Instagram in cui Fabrizio Romano ha annunciato l’esito positivo della trattativa tra il giocatore, l’Al-Ahli e il Celta Vigo, la squadra in cui è cresciuto. Il commento di Kroos, semplicemente «embarassing», potete leggerlo nello screen che vedete in basso. Oppure qui, sotto il post originale di Romano. È evidente che non condivida la sua scelta. Che andare in Arabia Saudita è o sarebbe sbagliato, quando avrebbe potuto firmare con il Napoli e/o con un’altra grande squadra europea, in questo mercato o magari nel prossimo.

Come detto in apertura: vista la portata – enorme, sovvertitrice, rivoluzionaria – di questa operazione di mercato, ecco che sono arrivati i commenti di condanna. Anche di indignazione, si può dire. Il punto è che Kroos tradisce una visione eurocentrica del calcio che, anche se solo da qualche settimana, deve essere rivista. Se non addirittura cancellata. Perché, semplicemente, in questo momento ci sono dei nuovi soggetti – i club sauditi, appunto – che magari non avranno la stessa tradizione delle grandi squadre europee, ma che in fondo non fanno altro che esercitare concorrenza utilizzando i loro stessi strumenti, quelli che le società spagnole, inglesi o italiane hanno adoperato per un secolo, quelli sembravano poter appartenere solo a questa parte del mondo: i soldi. Tantissimi soldi. Insomma, il commento indignato di Kroos è anche comprensibile, solo che deve essere letto con gli occhi e la mente di chi pensa che il calcio sia fermo a qualche anno fa. O al 2022. In realtà siamo nel 2023, e le cose stanno cambiando. Sono già cambiate.