Negli USA tutti vogliono vedere Messi, ed è un problema per lui e per l’Inter Miami

Il calore dei tifosi è così grande che il suo allenatore, Tata Martino, non è libero di decidere se metterlo in campo o no.

Da quando Lionel Messi è arrivato in MLS, all’Inter-Miami, gli Stati Uniti sono stati travolti da un entusiasmo incredibile. Al momento della notizia del suo approdo in Florida tantissimi tifosi si sono riversati presso gli store fisici o online dell’Inter Miami per comprare una maglia di Messi, le strade di Miami si sono colorate e riempite di tifosi festanti per il suo arrivo, gli account social del club e della lega sono stati presi d’assalto. E poi c’è stata la presentazione nel piccolo stadio di Fort Lauderdale, la casa del suo nuovo club: i 20mila seggiolini dello stadio dell’Inter Miami erano tutti occupati e quasi tutti gli spettatori sugli spalti indossavano la maglia rosa dell’Inter Miami col numero 10. Le ottime prestazioni e i gol in successione di Messi, undici in nove partite, non hanno fatto che alimentare l’entusiasmo intorno a lui: in tantissimi, in ogni angolo del Paese, hanno iniziato a informarsi per capire se e come fosse possibile vedere una partita dell’Inter Miami dal vivo.

In questo senso, i dati sono eloquenti: dal suo debutto in campo con l’Inter Miami, lo scorso 20 luglio, la media spettatori dell’MLS è salita già di duemila spettatori rispetto allo scorso anno, da 20mila a 22mila, così come il numero di spettatori totali negli stadi americani è cresciuto da 7 milioni a 9 milioni. Trovare un biglietto, poi, per le partite dell’Inter Miami, in casa o fuori, è diventato quasi impossibile, soprattutto a prezzi accessibili. Per il suo debutto in MLS contro i New York Red Bulls, alla Red Bull Arena nel New Jersey, il biglietto più economico è stato venduto 427 dollari; per la prossima gara, quella contro il Los Angeles FC, il tagliando meno costoso costerà 637 dollari.

Quando le cifre in ballo sono così elevate, è inevitabile che i tifosi esigano veder giocare Messi. Preferibilmente da titolare. A New York, infatti, il pubblico di casa ha protestato fino a quando Tata Martino, allenatore dell’Inter Miami, non ha messo il suo fuoriclasse in campo – inizialmente era partito in panchina. I tifosi hanno intonato canti e cori in cui chiedevano l’ingresso di Messi, e Martino li ha accontentati – durante la ripresa – nonostante la sua squadra fosse già in vantaggio di due gol. Ma questa non è stata l’unica distorsione: i fan che seguono l’Inter Miami sono addirittura pronti a lasciare lo stadio al momento della sua uscita dal campo di Messi. È successo in occasione della partita giocata e vinta 3-0 dall’Inter Miami contro l’Atalanta United: la maggior parte del pubblico di Fort Lauderdale ha abbandonato gli spalti al 77esimo minuto, quando Martino ha deciso di far uscire il suo numero 10.

Insomma, la Messi-mania potrebbe diventare presto un problema molto serio per l’Inter Miami, che in fondo resta squadra di calcio e quindi deve risultati, un obiettivo che passa anche dalla preservazione dell’uomo e del giocatore più importante che ha. Il fatto che Martino debba schierare sempre il 36enne Messi, per motivazioni che si mischiano con il marketing e gli affari, ha già creato preoccupazione all’interno dello staff tecnico: lo stesso tecnico argentino ha detto che «questa situazione rischia di farmi fare scelte sbagliate: capisco le aspettative del resto del mondo nei confronti di Leo, ma come allenatore non posso agire solo in base a quello». E ora all’orizzonte c’è un’altra situazione difficile: nei prossimi giorni, infatti, Messi si unirà alla Nazionale argentina – che affronterà le prime gare di qualificazione al prossimo Mondiale – e quindi dovrà saltare almeno due gare di regular season MLS. Quanti tifosi seguiranno le partite dell’Inter Miami in sua assenza? E soprattutto: come verrà gestito un calciatore di 36 anni quando tornerà da questo impegno e dovrà riprendere subito a giocare da titolare con il suo club, pena la rabbia dei tifosi? Toccherà a Tata Martino risolvere questi rebus.