È un grande 2023 quello di Unai Emery

Da gennaio a oggi, solo il Manchester City ha fatto meglio del suo Aston Villa.

Quando Unai Emery ha preso il posto di Steven Gerrard sulla panchina dell’Aston Villa, il primo novembre 2022, la squadra di Birmingham si trovava al quintultimo posto della classifica di Premier League, con 12 punti raccolti in 12 giornate e una sola lunghezza di vantaggio rispetto alla zona retrocessione. Dopo alcune settimane di assestamento, però, Emery è riuscito a risollevare il rendimento della sua squadra, l’ha allontanata dalla parte bassa della classifica e poi è riuscito a raggiungere addirittura l’Europa: l’Aston Villa, infatti, ha chiuso lo scorso campionato di Premier League al settimo posto, centrando la qualificazione in Conference League. Anche quest’anno l’avvio in campionato e nelle coppe è stato ottimo, nonostante un pesante ko all’esordio in Premier contro il Newcastle: al momento l’Aston Villa ha ottenuto sei punti in tre partite e ha stravinto per 5-0 l’andata del preliminare di Conference League contro gli scozzesi dell’Hibernian, ipotecando il ritorno al tabellone principale di una competizione europea a quindici anni dall’ultima volta – nel 2009 e nel 2010 i Villans sono stati eliminati nell’ultimo preliminare di Europa League.

Il cambio di marcia portato da Emery si è manifestato con l’inizio del 2023. E sta proseguendo tuttora: da gennaio a oggi, infatti, l’Aston Villa ha raccolto 49 punti in 31 partite. Considerando l’anno solare, è la seconda squadra della Premier League che ha il miglior rendimento – solo l’irraggiungibile Manchester City, con 62 punti, ha fatto meglio dei Villans. L’ultimo successo ottenuto in trasferta contro il Burnley (3-1) ha permesso al tecnico basco di portare la sua percentuale di vittorie al 58,06%: in 31 partite, finora, il suo Aston Villa ha messo insieme 18 vittorie, quattro pareggi e nove sconfitte. L’unico momento di crisi è arrivato a febbraio scorso, quando i Villans sono stati battuti, in successione, da Leicester, Manchester City e Arsenal. Per il resto, sono arrivate diverse vittorie di prestigio: sia il Chelsea che il Tottenham (due volte) hanno lasciato tutti i punti a Emery e ai suoi uomini.

È inevitabile che i meriti più grandi, per un anno così positivo, vadano ascritti a Unai Emery. Fin dal suo arrivo, l’ex allenatore del Villarreal ha apportato modifiche tattiche importanti nella sua squadra: prima di tutto è passato dal 4-3-1-2 utilizzato da Gerrard a un 4-2-3-1 decisamente più ricercato. Col tempo l’Aston Villa è diventata una squadra a cui piace tenere il pallone tra i piedi e sviluppare il gioco in ampiezza, sfruttando ogni angolo del campo. Uno dei cardini del sistema di Emery è l’utilizzo intensivo delle fasce, con scambi ripetuti tra terzini, centrocampisti e attaccanti. È stato lo stesso Emery a spiegarlo in una recente intervista: «Il nostro terzino sinistro gioca più in alto di quello destro: questo stile ci permette di sfruttare bene i nostri punti di forza, vale a dire la qualità nei passaggi e negli incroci». Dal punto di vista difensivo, Emery ha imposto fin da subito una fase di non possesso basata sul pressing intensivo, sull’aggressione degli avversari in zone alte di campo, su marcature strettissime, quasi asfissianti. È evidente, lo dicono i numeri, che si è trattata della scelta giusta.