Messi ha risolto Argentina-Ecuador con la solita punizione magistrale

Partita bloccata sullo 0-0, poi ecco la magia di Leo: tiro da fermo, gol e nuovi record da aggiornare.

La palla sistemata con cura, lo sguardo alla barriera e al portiere, tre passi indietro. La preparazione di Lionel Messi alla punizione che diventerà poi gol contro l’Ecuador, nelle Qualificazioni al Mondiale 2026, è quella metodica di sempre. E quello di sempre è anche lui, è anche il suo piede sinistro, nonostante la Major League Soccer sia un campionato meno performante di quelli europei a cui era abituato. Ancora una volta, a 36 anni, smentendo tutti coloro che ormai non vedono più in lui il campione di un tempo, Leo è stato decisivo per l’Argentina. Ha fatto esultare, di nuovo la sua gente, che contro l’Ecuador ha riempito praticamente tutti gli 85mila seggiolini dello stadio Monumental di Buenos Aires e lo ha acclamato a gran voce dopo il gol. Con il coro di sempre: “Messi, Messi, Messi”.

La partita contro l’Ecuador stava diventando complicata per l’Argentina. Il gol di Messi, infatti, è arrivato soltanto al 78esimo minuto. L’Ecuador fino ad allora si era difeso con ordine, concedendo davvero pochissimo alla Nazionale di Scaloni. Anche se ha tenuto costantemente il pallone tra i piedi, a fine partita il dato percentuale sul possesso palla ha toccato il 71%, l’Argentina non è riuscita riuscire a trovare le intuizioni giuste per sfondare il muro difensivo eretto dai calciatori dell’Ecuador. Non a caso, viene da dire, la Selección ha messo insieme solo quattro conclusioni nello specchio della porta difeso da Galíndez. Lo stesso Messi riusciva a dialogare bene con i compagni, ma solo in zone di campo non proprio pericolose: in tutta la partita, Leo ha toccato il pallone quasi 80 volte, concludendo verso lo specchio della porta avversaria solo in due occasioni. Poi è arrivata la punizione: il solito magistrale tiro di sinistro che si alza sopra la barriera, curva verso l’esterno e poi rientra a pochi centimetri dal palo. Il portiere avversario sente mancare il terreno sotto i piedi, non abbozza neanche l’intervento. Non ci sarebbe arrivato comunque:

Grazie al gol realizzato contro l’Ecuador, Messi è diventato il calciatore ad aver segnato più gol nella storia delle qualificazioni sudamericane: sono 29 reti, la stessa quota di Luís Suárez, suo ex compagno al Barcellona che non è stato convocato da Bielsa, nuovo ct dell’Uruguay. Con un gol nel prossimo match in casa della Bolivia, Messi quindi potrebbe diventare il giocatore più prolifico di sempre nel torneo sudamericano che qualifica ai Mondiali. Chissà, magari questo nuovo record e gli altri gol che segnerà con l’Argentina faranno fare un passo indietro a Messi, lo faranno ricredere sulla possibilità di partecipare al prossimo Mondiale. Finora, Leo sembra abbastanza convinto: quando è arrivato all’Inter Miami, disse che «quella in Qatar è stata la mia ultima partecipazione ad un Mondiale, l’ho dichiarato diverse volte. La Coppa del Mondo nel 2026? Al momento non parteciperò. O meglio: vedrò come come andranno le cose nei prossimi anni, ma non penso di esserci». Ha poco meno di tre anni per ripensarci.