Il Manchester United non ha potuto vendere le maglie di Hojlund a causa della Ø danese

Un problema di approvvigionamento nei negozi ufficiali ha tolto un bel po' di soldi al club di Old Trafford.

Il passaggio di Rasmus Hojlund al Manchester United è stato uno dei trasferimenti più intriganti dell’ultimo mercato estivo. Per la qualità e la prospettiva del giocatore, per la cifra pagata (70 milioni più dieci di bonus) dai Red Devils all’Atalanta, anche per l’inevitabile derby/paragone a brevissima distanza con Erling Haaland, un altro attaccante scandinavo, biondo, molto forte. Insomma, c’erano tutti i presupposti perché i tifosi di Old Trafford fossero felici, poi il campo avrebbe emesso i suoi verdetti, ma si trattava di un’operazione di mercato giusta, potenzialmente perfetta. Questo entusiasmo iniziale poteva anche essere capitalizzato, monetizzato, a pensarci bene. Magari vendendo tante maglie rosse con il numero 11 e la scritta Hojlund. Anzi: per la precisione si tratterebbe di “Højlund”, se vogliamo riprendere l’esatta grafia del cognome dell’attaccante danese. E invece il Manchester United non è riuscito a convertire tutta questa attesa in soldi, per un evidente problema di disorganizzazione linguistica: proprio questa Ø danese ha causato un po’ di problemi agli store dei Red Devils, che quindi non hanno potuto vendere la maglia customizzata con il nome del nuovo acquisto.

La storia è stata raccontata (qui) dal quotidiano inglese The Independent: in pratica, i negozi ufficiali del Manchester United non avevano messo in inventario la lettera Ø danese – ma usata anche in norvegese, faroese e sami meridionale – per la stampa serigrafica del nome di Hojlund, e quindi non hanno potuto personalizzare le maglie del club con il nome del nuovo attaccante. A meno che, ovviamente, il suo nome venisse stampato con la grafia “europea” Hojlund. Non proprio il massimo dell’organizzazione e quindi della professionalità, viene da pensare. Anche perché, come detto, a perderci sono le casse dello stesso Manchester United, private di introiti garantiti una volta annunciato l’arrivo dell’ex centravanti dell’Atalanta.

Ora pare che l’emergenza sia rientrata: le lettere Ø sono arrivate, i tifosi del Manchester United possono recarsi nel loro negozio preferito e farsi stampare la maglia ufficiale con il nome corretto di Hojlund. Ma i danni restano. Anche perché l’inizio di stagione della squadra di Ten Hag – sei punti in quattro partite di Premier, due vittorie e due sconfitte – e dello stesso Hojlund, condizionato da un infortunio e schierato solo per 23′ nell’ultimo match contro l’Arsenal, hanno un po’ smorzato l’eccitazione per il suo arrivo.