Guarda l’intera città di Lens, o quasi, che esplode di gioia per un gol nella fase a gironi di Champions

Maxischermo in strada, tantissime persone a seguire la partita col Siviglia. E poi la rete di Fulgini.

A vent’anni dall’ultima volta, il Lens è tornato a giocare una partita di Champions League: l’ultima partecipazione della squadra francese risaliva alla stagione 2002/03, quando fu eliminata ai gironi, giungendo terza nel proprio gruppo alle spalle di Milan e Deportivo La Coruña. Questa volta l’avversario da affrontare all’esordio è stato il Siviglia e la partita è terminata in parità: dopo l’iniziale vantaggio della squadra andalusa, firmato da Ocampos al nono minuto, il Lens ha pareggiato al 24esimo con un bel calcio di punizione del centrocampista italofrancese Angelo Fulgini. Al momento del gol il giocatore del Lens è andato a esultare, scivolando in ginocchio sul terreno di gioco dello stadio Ramón Sánchez-Pizjuán, sotto un settore ospiti stracolmo di tifosi: secondo i dati ufficiali Uefa, erano oltre duemila i fan del Lens presenti a Siviglia.

Il gol di Fulgini non ha fatto impazzire solo le duemila persone presenti a Siviglia, ma è stato festeggiato praticamente dall’intera città di Lens. E questa non è un’iperbole, ci sono delle immagini che lo testimoniano: per l’esordio in Champions League, infatti, è stato installato un maxischermo in una delle vie principali della cittadina francese, e i tifosi scesi in strada per seguire la partita erano in migliaia; tutti indossavano una sciarpa oppure una maglietta del Lens e fin dall’inizio del match hanno accompagnato la squadra con cori di incoraggiamento, proprio come se fossero allo stadio. Come detto, poi, al momento del gol del pareggio di Fulgini, la folla è letteralmente esplosa: salti e abbracci, bicchieri di birra che volano in aria, fumogeni accesi. Come se fosse la finale dei Mondiali, e invece era semplicemente un gol – un gol del pareggio, per altro – in una gara della fase a gironi di Champions League.

In queste immagini, lo abbiamo già detto, c’era praticamente tutta Lens. Sono i numeri a dirlo: la cittadina del Nord della Francia, infatti, conta circa solo 36mila abitanti, una quota da cui vanno esclusi gli anziani, i bambini troppo piccoli, ecc. Insomma, erano tutti lì. Questa grande passione dei tifosi Sang et Or (sangue e oro, perché i colori sociali del club sono il giallo e il rosso) deve sorprendere fino ad un certo punto: parliamo infatti di una tifoseria storica del calcio francese, tra le più calde di tutto il Paese. Già in occasione dell’ultima promozione in Ligue 1, al termine della stagione 2019/20, i tifosi avevano realizzato splendide coreografie sugli spalti del proprio stadio e riempito le vie della città. Ma niente in confronto alla festa per il primo – e finora unico – titolo nazionale conquistato: era il 1998, il Lens arrivò a pari punti con il Metz ma trionfò per differenza reti dopo un’ultima giornata vissuta col cuore in gola. André Delelis, allora sindaco della città, disse di non aver mai visto così tanta gente a Lens «dai tempi della Liberazione». L’atmosfera respirata per il ritorno in Champions, si può dire, è stata piuttosto simile.