Chissà se ci capiremo qualcosa, della Serie B

Cosa c'è da sapere sul campionato più imprevedibile in circolazione.

Ho trascorso fin troppe estati a consultare, parlando di Serie B, quelle che vengono comunemente chiamate le “griglie di partenza”. Con tanto di monoposto decorate secondo i colori di ogni squadra, i giornali annunciano trionfanti: ecco chi saranno le promosse annunciate, chi le sorprese, chi è già spacciato. Sono rimasto vittima così tanto a lungo del suddetto giogo da giungere alla conclusione che no, se parliamo di Serie B, faremmo meglio a lasciar perdere tali griglie. Un campionato dove non c’è lo straccio di un filo logico: squadre che l’anno precedente non disputano nemmeno i playoff ammazzano il campionato successivo (Frosinone), squadre date per super-candidate alla promozione, reduci dai playoff appena dodici mesi prima, retrocedono in C (Benevento, Perugia, Brescia, quest’ultimo poi ripescato a seguito del fallimento della Reggina), neopromosse che nessuno si fila finiscono per lottare seriamente per la promozione (Bari, Südtirol). Tutto questo, per rimanere solo all’ultima stagione. Quest’anno sarà diverso? Si fatica a crederlo.

Ma da qualche parte dovremmo pur iniziare

Caro giornalista, qualcosa dovrai pur dirci. D’accordo: le famose candidate alla promozione in Serie A ci sono eccome. Le differenze economiche tra i vari club non sono così amplificate come ai massimi livelli del calcio europeo, ma esistono: e così dobbiamo per forza inserire, non foss’altro per una differente capacità di spesa, le tre retrocesse dalla Serie A. Nessuna di loro ha cominciato bene: tra Sampdoria, Spezia e Cremonese, in quattordici partite, son venute fuori appena due vittorie. Clamoroso – è la Serie B, ricordatevelo. La Cremonese, peraltro, mossa dal preoccupante inizio di stagione ha già cambiato allenatore: via Ballardini, dentro Stroppa.

I lombardi e gli spezzini sono, comunque, le squadre con rose decisamente attrezzate per la promozione: hanno mantenuto qualche giocatore di categoria superiore (Okereke, Afena-Gyan, Verde, Esposito), e in estate hanno provveduto a rinforzarsi – sempre per la famosa regola di una maggior capacità di spesa, grazie al paracadute – come Antonucci e Moro per i liguri e Coda e Vazquez per i lombardi.

A queste, le due squadre che vanno obbligatoriamente considerate come pretendenti alla promozione sono Parma e Palermo. Il Parma è al terzo anno di B, ma non ha mai smesso di investire, nonostante una prima stagione al limite del fallimento e una seconda conclusa in semifinale playoff. I colpi di quest’anno sono due, Colak e Partipilo, che si aggiungono a un attacco già devastante: lì davanti ci sono Benedyczak, Bonny, Mihaila, Man, Sohm, e la lista potrebbe continuare. Sono già undici le reti nelle prime cinque partite (miglior attacco del torneo): cinque sono arrivate tutte insieme a Catanzaro, in trasferta.

Il Palermo si è mangiato il calciomercato di Serie B, in perfetto stile City Football Group. Circa dieci milioni di euro investiti solo in cartellini per inserire in rosa i vari Lund, Vasic, Desplanches, Di Francesco, Insigne, Stulac, più i prestiti di Mancuso e Henderson e l’arrivo dell’esperto Lucioni. A livello di rosa, in pochi possono competere con i siciliani: non sono una squadra che incantano a livello di gioco, ma hanno cominciato con il piede giusto, vincendo tre partite su quattro e mostrando una certa solidità difensiva (un solo gol subito).

Anche quest’anno ci saranno le cosiddette favole?

Un classico della Serie B. Molto probabile: gli “imbucati” al gran ballo ci sono ogni anno, e qualche indizio possiamo già ricavarlo. Il Catanzaro potrebbe essere la prossima neopromossa a impressionare: i calabresi, lo scorso anno in C, hanno disputato una stagione fuori dal normale, con 96 punti in 38 partite, 30 vittorie, 102 gol segnati. Hanno un impianto di gioco rodato, un allenatore come Vivarini che è riuscito a trovare la quadratura giusta, un gruppo confermato dopo la grande stagione dello scorso anno, con giocatori di esperienza, come Iemmello, Donnarumma, Vandeputte, a cui hanno aggiunto uno dei giovani più interessanti del campionato, D’Andrea in prestito dal Sassuolo. Prima della scoppola contro il Parma, avevano raccolto tre vittorie e un pareggio.

Anche la Reggiana, altra neopromossa, potrebbe scombinare un po’ di piani. Al momento non ha ancora ingranato del tutto – solo tre pareggi e due sconfitte – ma ha una rosa di buon livello, con giocatori esperti in difesa come Sampirisi e Romagna, l’inossidabile Cigarini in mezzo al campo, Gondo, Vido e Antiste in avanti. Occhi puntati anche su Modena e Südtirol. L’anno scorso gli emiliani hanno disputato un campionato anonimo, ma hanno una squadra con ottimi elementi in ogni reparto, equilibrata e con una buona identità. Il Südtirol lo scorso anno si è spinto, da cenerentola assoluta nella categoria, fino alle semifinali playoff, con una solidità difensiva impressionante: quest’anno hanno praticamente confermato l’intero progetto tecnico, anche se l’inizio di stagione ha svelato una tendenza di gioco diametralmente opposta – hanno segnato già dieci gol e incassati sei in quattro gare.

Chi sono i giocatori feticcio di questa stagione?

Non necessariamente i più forti, eh. Alcuni sono già stati protagonisti lo scorso anno: Joel Pohjanpalo, per esempio, che ha appena rinnovato il suo contratto con il Venezia in mezzo alla folla, a testimonianza di un legame fortissimo con la città. Peraltro, quest’anno il Venezia dovrebbe stazionare stabilmente tra le primissime posizioni della classifica, con una squadra forte, che ha superato il contraccolpo della passata stagione, e con un Paolo Vanoli che riparte dall’ottimo lavoro svolto nella seconda parte dell’ultimo campionato.

Raphael Odogwu del Südtirol è un altro giocatore che fa parlare di sé a suon di reti, ma è uno di quegli attaccanti che gasano parecchio, che fanno a sportellate, combattono su tutti i palloni e tirano fuori giocate che non ti aspetti. A proposito di giocatori che sembrano tifosi in campo per la grinta che ci mettono: dopo le due promozioni di fila con Lecce e Frosinone, Fabio Lucioni ci riprova con il Palermo, mentre il quarantenne Valerio Di Cesare continua da leader del Bari, non prendendo nemmeno in considerazione il ritiro dopo l’amaro epilogo dello scorso anno. C’è grande curiosità attorno ad Antiste della Reggiana, già visto in A con Spezia e Sassuolo, hype per il solito Franco Vazquez che riparte da Cremona, e potreste rimanere impressionati dalla padronanza in mezzo al campo del parmense Adrián Bernabé.

Aljosa Vasic potrebbe essere il colpo meno strombazzato del Palermo, ma forse il più interessante. Ha 21 anni e l’anno scorso giocava a Padova: è una mezzala con grandi qualità, completissimo, abile a fare praticamente qualsiasi cosa. Altri giovani interessanti: Marco delle Monache, classe 2005, esterno sinistro svezzato da Zeman a Pescara e ora rientrato alla Samp, Claudio Cassano, folletto della trequarti del Cittadella, arrivato in B dopo una promettente esperienza nella Primavera della Roma, Marco Nasti, che si è fatto scoprire lo scorso anno con la maglia del Cosenza e quest’anno ha il delicato compito di trascinare l’attacco del Bari.