I tifosi irlandesi di rugby hanno trasformato “Zombie” dei Cranberries nell’inno della Nazionale

L'idea non è piaciuta a tutti, ma funziona piuttosto bene.

L’Irlanda ha vinto tre partite su tre alla Coppa del Mondo di rugby: dopo aver schiantato (82-8) la Romania e Tonga (59-16), il grande successo contro il Sudafrica (13-8) ha proiettato The Shamrocks XV – questo è il nickname della Nazionale – al primo posto del Gruppo B, a un passo dalla qualificazione ai quarti di finale. Intorno all’Irlanda, però, è fiorita anche una grossa discussione musicale, alimentata dai video girati in rete: i tifosi che dall’isola si sono spostati in Francia – la nazione ospitante dei Mondiali – per seguire le partite non hanno solo riempito gli stadi, ma hanno anche creato un nuovo inno per la loro Nazionale. Ed è un inno che conosciamo più o meno tutti: si tratta di “Zombie“, singolo del 1994 (tratto dall’album “No Need to Argue”) e tra le canzoni più famose della band The Cranberries, originaria di Limerick, città della provincia di Munster, zona Sud-Ovest dell’Irlanda.

Basta guardare un po’ di immagini circolate in rete – sotto trovate un video piuttosto esplicativo – per capire come e perché si sia generata tanta attenzione intorno ai tifosi irlandesi che cantano “Zombie”. L’atmosfera che si crea sulle gradinate e in tutto lo stadio è veramente magica, il ritmo e la melodia orecchiabile della canzone la rendono facilmente cantabile da tutti, l’effetto coro-inno è coinvolgente, anzi trascinante, a maggior ragione perché gli altoparlanti fanno risuonare la voce di Dolores O’Riordan al termine della partita, per celebrare le vittorie dell’Irlanda. E visto che finora la Nazionale irlandese ha sempre vinto, allora l’effetto wow cresce in modo esponenziale:

Ma come ci è arrivata, “Zombie”, sugli spalti della Coppa del Mondo di rugby? Tutto è iniziato normalmente, come succede per ogni canzone/coro da stadio: è stata cantata per la prima volta dai tifosi del Munster Rugby, franchigia iscritta allo United Rugby Championship, e poi è stata adottata anche dai tifosi della Nazionale – praticamente lo stesso iter di “Seven Nation Army” con la Roma e la Nazionale italiana di calcio ai Mondiali del 2006. I dirigenti dell’Irlanda hanno poi inserito il pezzo nella playlist da far partire prima e dopo le partite in Coppa del Mondo, come succede più o meno per tutte le squadre sportive ai massimi livelli.

C’è però dell’altro, dietro la scelta di cantare la canzone dei Cranberries. Ed è una storia intricata, che si nutre di politica e delle fortissime divisioni interne all’Irlanda. Intanto cominciamo col dire che la Nazionale irlandese di rugby, gestita dalla Irish Rugby Football Union, rappresenta l’intera isola. La situazione, quindi, è differente rispetto al calcio e ad altri sport: i rugbisti dell’Irlanda del Nord, una delle quattro Home Nations che compongono il Regno Unito, non hanno una propria rappresentativa, ma giocano con i loro colleghi della Repubblica d’Irlanda. Perciò la squadra non viene identificata dalla bandiera nazionale irlandese, il tricolore verde-bianco-arancione, ma da un vessillo apposito, che consiste in un trifoglio (lo Shamrock) e in pratica simboleggia in modo generico l’Irlanda in quanto isola, non le entità politiche che la compongono. È una scelta decisa da parte dell’IRFU, un organo che si professa da sempre apolitico, lontanissimo dalle dispute secolari che contrappongono le due parti dell’isola

In questo senso, la scelta di adottare “Zombie” come titletrack della Nazionale di rugby è del tutto coerente. Il testo di Dolores O’Riordan, come scrive anche il Telegraph, è infatti «un rifiuto della violenza su base politica». Come spiegato dalla stessa autrice, infatti, “Zombie” è stata scritta come «reazione all’attentato di Warrington ordito dall’IRA nel 1993 e alla morte di un bambino, quindi non riguarda la situazione dell’Irlanda del Nord, piuttosto le conseguenze di quella situazione su quelle persone». Per attentato di Warrington si intende l’esplosione di due bombe, a distanza di un minuto l’una dall’altra, in due punti diversi di Bridge Street, una delle strade principali della città.

Proprio questa accezione “democristiana” del testo di O’Riordan ha suscitato un po’ di critiche, in Irlanda. Secondo quanto scrive il sito specializzato Balls.ie, il fatto che “Zombie” sia diventata l’inno non ufficiale – quello ufficiale è stato composto nel 1995 appositamente per la Nazionale di rugby, e si intitola “Ireland’s Call”  – della Nazionale di rugby «viene visto come una mancanza di rispetto nei confronti del popolo nordirlandese, e di tutto ciò che gli è avvenuto nel corso del conflitto». Secondo i più polemici, la frase iconica del ritornello («In your head») significherebbe che le rimostranze dei nazionalisti siano, per l’appunto, solo nella loro testa. Nello stesso articolo, però, viene confermata la versione soft data dal Telegraph: la scelta di cantare “Zombie” alla Coppa del Mondo di rugby non ha una motivazione davvero politica, semplicemente si tratta di una canzone conosciuta da tutti, che in qualche modo richiama l’Irlanda e che crea una grande atmosfera. Tutte le altre interpretazioni, per l’appunto, sono solo delle interpretazioni.