Un osservatore inglese usa Football Manager per trovare giocatori alla Guinea-Bissau

Quale modo migliore per scovare i calciatori che hanno la doppia nazionalità?

Chi conosce Football Manager non può dirsi sorpreso dal titolo che leggete sopra, dalla storia raccontata dal Guardian in questo articolo: Jack Coles, osservatore e analista al Coventry City, è partito dal database di FM per inventarsi un’estensione del suo stesso lavoro. In pratica, da qualche tempo Coles scova giocatori per conto della Federazione della Guinea-Bissau, individua atleti che possono essere convocati nella Nazionale africana e che prima, semplicemente, non lo sapevano. Oppure, ancora peggio, non consideravano quest’opportunità. Ma andiamo con ordine, e partiamo da un piccolo disclaimer per chi non conosce Football Manager: in pratica stiamo parlando di un gioco di simulazione in cui gli umani impersonano un allenatore – o meglio: un manager all’inglese, di quelli che si occupano anche del mercato – e possono vivere una carriera sportiva potenzialmente infinita dentro un universo virtuale che vuole essere l’esatta riproduzione del calcio reale. Il database di FM è compilato ogni anno da migliaia di osservatori e analisti sparsi per tutto il mondo, ragazzi alle prime armi e/o esperti che raccolgono dati e informazione su club e giocatori reali. Questi dati, poi, vengono processati e riprodotti all’interno del gameplay, dando vita agli avatar virtuali dei giocatori reali. Avatar piuttosto accurati, dal punto di vista tecnico ma anche anagrafico.

Partendo da questa definizione, ampia e profonda, è facile capire cosa abbia fatto e cosa faccia questo Jack Coles. Lo ha raccontato lui stesso: «Durante una partita a FM, mi sono reso conto di quanti giocatori avessero la doppia o anche tripla nazionalità: un’infinità. Inizialmente ho esaminato i collegamenti tra Curaçao e l’Olanda, poi sono passato alla Guinea-Bissau». Perché proprio la Guinea-Bissau? Semplice: la Nazionale maschile è al 106esimo posto nel Ranking Fifa, ma tantissimi calciatori che militano in grandi Paesi europei (Portogallo, Spagna, Francia) avrebbero e/o hanno le credenziali per ottenere la cittadinanza. E, quindi, per essere chiamati nella rappresentativa senior. Anche perché la Fifa, negli ultimi anni, ha allentato un po’ il regolamento sulla convocabilità internazionale: al momento i calciatori possono cambiare Nazionale se non hanno giocato più di tre partite ufficiali, escluse le partite dei tornei più importanti, prima di compiere 21 anni

Il progetto di Coles era quello di dare il via a un vero e proprio processo di reclutamento su scala internazionale, e perciò ha contattato direttamente la Federcalcio di Bissau, la capitale del Paese, proponendosi come osservatore su base volontaria. Dopo aver valutato la sua idea, è arrivato il via libera definitivo. E allora l’osservatore del Coventry ha iniziato a ripetere tanti casi come quello di Ben Brereton Díaz, calciatore inglese che d’improvviso è stato convocato dalla Nazionale cilena per via delle discendenze di sua madre. Miles Jacobson, CEO di Sports Interactive e di Football Manager, ha confermato – in questa intervista a Undici – che Brereton si è unito alla sua nuova rappresentativa proprio grazie a una scoperta fatta sfruttando l’accuratezza del database di gioco: «Un giornalista cileno, durante una partita, ha scoperto che questo calciatore aveva la doppia cittadinanza, inglese e cilena da parte di madre. L’ha scritto in un articolo, la Federcalcio di Santiago non ne era a conoscenza, ha fatto le sue verifiche e alla fine Brereton è stato effettivamente convocato in Nazionale».

Coles, esattamente in questo modo, ha “scoperto” Carlos Mané (nato in Portogallo), Ronaldo Camará (nato in Guinea-Bissau, ma cresciuto in Portogallo), Houboulang Mendes (nato in Francia), tutti calciatori che hanno appena esordito con la Nazionale A. Non saranno giocatori famosissimi, ma si tratta di “acquisti” importantissimi per una squadra come la Guinea-Bissau: Mané gioca nel Kayserispor e ha militato nelle Nazionali giovanili portoghese; esattamente come Camará, promessa del Benfica attualmente in prestito al Feirense; anche Mendes gioca nell’Almería, quindi milita in un campionato di prima divisione europeo. E non è tutto: secondo il Guardian, Coles avrebbe individuato altri giocatori che, almeno potenzialmente, potrebbero unirsi alla Guinea-Bissau, tra cui Beto (ex Udinese ora all’Everton) e Carlos Forbs, nuovo acquisto dell’Ajax.

La parte più bella di questa storia, come anticipato, è che alcuni di questi giocatori non erano a conoscenza della loro doppia nazionalità, che quindi avrebbero potuto giocare nella Guinea-Bissau. Coles ha raccontato che «il primo contatto con i giocatori avviene attraverso LinkedIn, che sia direttamente con loro o tramite gli agenti. È un processo laborioso, anche perché non è semplice convincerli. A volte gli agenti non parlano di queste cose con i loro assistiti, quindi le cose diventano ancora più difficili». Inoltre c’è il problema della diffidenza: «La Guinea-Bissau è una Nazionale in crescita, ma non ha ancora grandi strutture di allenamento. Può anche esserci una certa riluttanza, i calciatori temono di infortunarsi, di non essere seguiti nel modo giusto, che alla fine la loro scelta si riveli sbagliata». Ora, però, i primi nuovi arrivi hanno generato attenzione intorno al processo avviato da Coles, che non viene più considerato un pazzo o un mitomane quando approccia un nuovo calciatore. Neanche se gli dice che ha usato Football Manager per scoprire della sua doppia nazionalità.