Non c’è pace, per il Chelsea. Gli ultimi problemi che stanno travolgendo i Blues nascono fuori dal campo, quindi non c’entrano molto con il tentativo di fare ordine nel caos vissuto negli ultimi mesi, a cavallo dell’arrivo della nuova proprietà. Anzi, i guai di cui si parla in questi giorni riguardano addirittura Roman Abramovich, ex proprietario del club londinese: secondo un’inchiesta portata avanti dal Guardian, la società avrebbe effettuato una serie di pagamenti segreti, veicolati attraverso le società offshore collegate al magnate russo. Queste irregolarità finanziarie potrebbero portare a una penalizzazione in classifica, visto che il Chelsea è sottoposto al regime del Fair Play Finanziario interno alla Premier League.
Secondo quanto rilevato dal Guardian, il Chelsea avrebbe versato «decine di milioni di sterline» ad alcuni beneficiari piuttosto importanti: il procuratore di Eden Hazard, Federico Pastorello – un agente vicino ad Antonio Conte, ex manager del Chelsea – e altri dirigenti del club. Contattato dal giornale inglese, Pastorello ha negato che Conte fosse e/o sia ancora un suo cliente, ma nello stesso giorno di quel versamento – 18 luglio 2017 – è stato annunciato il rinnovo del manager italiano. Inoltre sarebbero state trovate altre operazioni sospette legate all’acquisto di Willian e Samuel Eto’o, acquistati dal Chelsea nel 2013; entrambi arrivarono dall’Anzhi, società russa allora posseduta da Sulejman Kerimov, oligarca russo piuttosto vicino a Putin.
L’eventualità della penalizzazione è stata paventata da quattro avvocati sportivi interpellati dal Guardian. Kieran Maguire, autore del libro The Price of Football ed esperto di finanza calcistica, ha aggiunto che «se venissero fuori delle evidenze per cui il Chelsea ha aggirato regole di redditività e sostenibilità, allora potrebbe essere comminata una detrazione di punti. Questa della penalizzazione è l’ipotesi più probabile: qualsiasi commissione che indaga su club calcistici vorrà mettere in atto un deterrente che dissuada le altre società dal comportarsi allo stesso modo». Un portavoce del Chelsea, intervistato dal Guardian, ha spiegato che «queste accuse fanno riferimenti a fatti avvenuti prima dell’insediamento della nuova proprietà. Noi abbiamo segnalato tutti i documenti incompleti e sospetti che abbiamo intercettato, dimostrando proattività e volontà di collaborare con le autorità». La Premier League, a sua volta, ha dichiarato che «le indagini sono in corso». Non proprio una bella notizia, per i tifosi del Chelsea.