Nel calcio femminile stanno nascendo dei nuovi miti?

La crescita del movimento e della Serie A ha dato alle giocatrici una notorietà mai vista prima. Come dimostrano anche i premi assegnati negli ultimi anni al Gran Galà del Calcio AIC.

Melania Gabbiadini è stata per anni il simbolo del calcio femminile italiano. Lo dicono i numeri dei suoi gol, oltre 300 in carriera. Lo conferma la sua bacheca dei trofei di squadra, cinque scudetti e due Coppe Italia. E poi ci sono i titoli individuali, che in uno sport di squadra avranno anche un valore relativo, ma significano sempre qualcosa. A maggior ragione in casi come quello di Gabbiadini, che è stata nominata Calciatrice dell’anno per quattro edizioni del Gran Galà del Calcio AIC: un record assoluto, anche considerando la Serie A maschile – Andrea Pirlo, tanto per fare un nome piuttosto significativo, si è “fermato” a tre. Il premio, come se non bastasse, è stato assegnato a Gabbiadini per quattro edizioni consecutive del Gran Galà, dal 2012 al 2015. Insomma, si può dire senza timore di smentita: quando parliamo di Melania Gabbiadini, parliamo di una vera e propria leggenda del calcio. Quello femminile, certo, ma anche in senso assoluto.

Melania Gabbiadini si è ritirata nel 2017. E da allora, per fortuna, le cose sono cambiate un bel po’: il movimento femminile ha conosciuto un vero e proprio boom di interesse da parte del pubblico a livello globale, e nello stesso periodo i club italiani, intendiamo quelli maschili, hanno cominciato a investire nelle squadre delle donne; di conseguenza, insieme a quelle del pubblico, sono aumentate le attenzioni dei media e anche degli sponsor. Nel nostro Paese, pochi mesi fa, questo percorso si è sublimato nell’attesissima – e sacrosanta – introduzione del professionismo per le calciatrici: un passo in avanti fondamentale per poter continuare a crescere. Proprio perché i titoli individuali significano sempre qualcosa, il Gran Galà del Calcio AIC nel frattempo – a partire dal 2019, per la precisione – ha deciso di istituire dei nuovi premi per le donne: la Squadra dell’anno AIC e Gol dell’anno AIC, ovviamente in riferimento al Campionato di Serie A femminile.

Quella compiuta dal Gran Galà e da Assocalciatori è stata una scelta giusta: la creazione di questi nuovi premi ha fatto nascere delle nuove tradizioni, dei nuovi miti. Basta consultare gli albi d’oro, per rendersene conto: col tempo, i nomi delle giocatrici inserite nelle varie Top 11 dal 2019 a oggi – Laura Giuliani, Alia Guagni, Sara Gama, Ceclia Salvai, Manuela Giugliano, Valentina Giacinti, Cristiana Girelli, Lisa Boattin, Giada Greggi, Valentina Bergamaschi – sono diventati riconoscibili oltre la bolla del calcio femminile. Oppure, per dirla meglio: la bolla del calcio femminile si è allargata a dismisura, fino a coinvolgere tanti nuovi appassionati. E lo stesso discorso vale anche per il Gol dell’Anno, anzi è ancora più valido: in quel caso i nomi delle giocatrici sono accoppiati a delle immagini spettacolari, a gol splendidi, a momenti di pura arte calcistica; inoltre, il meccanismo di selezione diventa universale: mentre i premi Calciatrice dell’Anno e Top 11 sono assegnati tramite votazione di tutte le altre giocatrici, il Gol dell’Anno viene scelto attraverso un sondaggio sul sito internet del Gran Galà. In questo modo, anche i tifosi e le tifose, mentre scoprono e imparano dei nuovi nomi, si rendono conto di quanta bellezza viene espressa ogni settimana sui campi della Serie A femminile, quanto ci si può divertire a riguardare le prodezze di Thaisa Moreno (premiata nel 2019), Barbara Bonansea (vincitrice nel 2021), Martina Rosucci (autrice del Gol dell’Anno 2022). E di tutte le altre candidate che non hanno conquistato il premio.

I nomi delle candidate di quest’anno sono già più famosi rispetto a quanto succedeva ai tempi di Melania Gabbiadini, ed è proprio questa la meraviglia che si prova quando si assiste alla crescita di un movimento, di un campionato, di uno sport. Sono quelli di Camelia Ceasar (Roma), Francesca Durante (Inter) e Pauline Peyraud-Magnin (Juventus), candidate come miglior portiere per la Top 11; sono quelli di Moeka Minami (Roma), Cecilia Salvai (Juventus), Stefanie van der Gragt (l’anno scorso era all’Inter) e Carina Wenninger (l’anno scorso era alla Roma), le calciatrici preselezionate a far parte della difesa della squadra dell’anno; sono quelli di Andressa Alves da Silva (l’anno scorso era alla Roma), Vero Boquete (Fioretina), Arianna Caruso (Juventus), Michela Catena (Fiorentina), Christy Grimshaw (Milan), Julia Angela Grosso (Juventus), le centrocampiste entrate nella shortlist per il premio. Infine, ovviamente, ci sono le attaccanti: Chiara Beccari (ora al Sassuolo, un anno fa era al Como), Lineth Beerensteyn (Juventus), Tabitha Chawinga (l’anno scorso era all’Inter), Emilie Haavi (Roma), Martina Piemonte (l’anno scorso era al Milan). Per quanto riguarda il Gol dell’Anno, le votazioni sono già chiuse, ma in ogni caso potete gustarvi tutte le reti selezionate per la shortlist a questo link – tra l’altro le reti in questione sono state scelte dalla redazione di Undici, esattamente come quelle per il premio relativo alla Serie A maschile.

La sera del 4 dicembre 2023, quando si svolgerà il Gran Galà del Calcio AIC e quindi saranno consegnati i premi ai migliori giocatori e alle migliori giocatrici della stagione 2022/23, sarà l’ennesima occasione in cui si manifesterà il cambio di passo del calcio femminile. Durante la serata ci renderemo conto, una volta di più di come la crescita dell’attenzione mediatica intorno al movimento delle donne non sia solo un atto dovuto, un atto giusto, ma anche un’idea saggia e lungimirante. Perché c’è ancora moltissimo da scoprire, da valorizzare: nonostante i passi da gigante fatti negli ultimi anni, c’è ancora tanto margine di crescita nelle squadre, nelle giocatrici, nel racconto e nella percezione di un campionato che ha sempre prodotto belle storie e dei personaggi-simbolo, ma che adesso ha cominciato a farlo di più. Perché, allora non continuare a investire in questo senso?