Alexander-Arnold ha sfiorato il gol dell’anno, il giorno di Capodanno

Un'incredibile tiro al volo, di destro, che ha ricordato un vecchio prodigio di Roberto Carlos.

Chi ha guardato Liverpool-Newcastle United, la prima partita del 2024 dei grandi campionati europei, sarà rimasto soddisfatto: sei gol segnati (i Reds hanno vinto 4-2), altre reti annullate, il rigore sbagliato da Salah, tantissime altre emozioni. Tra tutte, noi ne abbiamo scelto una che ha davvero fatto breccia nel nostro cuore: il quasi gol di Trent Alexander-Arnold da posizione più che impossibile, si potrebbe dire anche improponibile. Siamo al minuto 39′ e il tabellone luminoso di Anfield dice che il risultato è ancora fermo sullo 0-0, ma in realtà la gara è già stata bella carica di episodi belli e controversi. Un pallone spiovente arriva sul lato corto dell’area di rigore del Newcastle, Jones e Burn vanno a contrasto di testa ma nessuno dei due riesce a deviare la sfera, che rimbalza sul terreno di gioco e trova Alexander-Arnold tutto solo. Chiunque, che sia allo stadio o davanti alla tv, penserebbe a un bel cross di prima. Morbido o anche forte, non importa: in area ci sono Salah e Darwin Núñez, qualcosa succederà. Alexander-Arnold, invece, è di tutt’altro avviso.

Il terzino – anche se questa definizione è un po’ riduttiva, e lo è da sempre – del Liverpool inarca il corpo in maniera perfetta, piega tutto il peso del corpo sulla gamba sinistra e lascia partire una sassata incredibile con il piede destro. Il tiro arriva al volo, o comunque dopo il primo rimbalzo, il pallone colpito quando si trova a 30 centimetri, forse anche qualcosa in meno, dalla linea di fondo campo. L’impatto è di collo esterno e il pallone assume una parabola maligna, prima curva verso l’area di rigore e poi piega sulla destra, verso la porta, anzi verso la traversa di Dubravka. Il portiere del Newcastle è in posizione perfetta per andare a intercettare il cross, così è inevitabile che venga superato, scavalcato dalla sfera. La potenza del tiro è straordinaria, l’unico difetto è che la traiettoria risulta larga, anche se non più di cinque o sei centimetri: la palla picchia sulla faccia interna del palo, poco sotto l’incrocio, e l’effetto inferto da Alexander-Arnold fa in modo che quella ribattuta vada verso l’esterno, fuori dallo specchio. E poi in fallo laterale. L’urlo dei telecronisti francesi, lo sentite nel video sotto, descrive perfettamente l’incredulità per un gesto tecnico bellissimo e improvviso, geniale quanto sfortunato.

A pochi centimetri dal gol dell’anno

Trent Alexander-Arnold, si può dire tranquillamente, stava per mettere a segno il gol più bello del 2024. Fa niente che sarebbe stato a Capodanno, che gli altri giocatori di tutto il mondo avrebbero avuto altri 365 giorni interi – il 2024 è bisestile – per fare di meglio: il punto è che fare di meglio sarebbe stato davvero difficile. A molti, è inevitabile, l’idea pazza e bellissima di TAA ha ricordato un gol rimasto nella storia del calcio: quello segnato da Roberto Carlos contro il Tenerife nel 1998, durante una partita di Copa del Rey. Dinamica simile, botta clamorosa col piede forte però non invertito – cioè col sinistro dalla fascia sinistra – e palla che si infila dopo aver quasi spaccato la parte interna del palo. A rivederlo meglio, però, quello di Roberto Carlos è un tiro meno bello rispetto a quello di Alexander-Arnold: il pallone scagliato in porta dal terzino brasiliano era basso, aveva rimbalzato tre volte sul terreno di gioco, la coordinazione era meno elegante, meno spettacolare. Peccato, davvero peccato, che ad Anfield quel pallone non sia entrato.