L’Europa è in fissa con la pallamano

Gli Europei in Germania sono stati seguitissimi, tante nazioni stanno crescendo molto. Mancano solo l'Italia e la Gran Bretagna.

Per chi frequenta i siti di notizie sportivi in lingua tedesca e francese, imbattersi in qualche articolo sulla pallamano non è così strano. Anzi: soprattutto in Germania, si tratta di una disciplina molto molto importante. Volete qualche numero? Eccolo qui: gli 800mila praticanti ufficiali ne fanno il secondo sport più popolare dopo il calcio; dal 1936 a oggi, la Nazionale maschile tedesca ha vinto un oro olimpico, tre campionati del mondo e due Europei. Nel frattempo, però, la Francia è diventata sei volte campione del mondo (record assoluto) e ora stiamo vivendo l’era dorata della Danimarca, reduce da tre successi consecutivi ai Mondiali. Anche Spagna, Svezia e Russia hanno iscritto il loro nome nell’albo d’oro dei Mondiali e degli Europei. Insomma, nell’élite della pallamano ci sono soltanto due assenze di peso: quella dell’Italia e quella della Gran Bretagna. E lo stesso discorso vale anche a livello femminile.

Il fatto che due grandi nazioni europee siano ai margini non sta frenando la crescita del movimento. E dell’attenzione intorno alle grandi competizioni, prima tra tutte l’Europeo maschile che si è svolto in Germania e si concluso ieri. Come? Con la classica vittoria della Francia, in finale sulla Danimarca (33-31). Il punto è che la fase finale ha infranto tutti i record di affluenza e quindi di entusiasmo. Ne ha scritto addirittura il Guardian, in questo articolo, citando le parole di Martin Hausleitner, segretario generale della federazione europea di pallamano: «Gli Europei di quest’anno si sono aperti con una partita tra Germania e Svizzera a cui hanno assistito 53.586 persone, nuovo primato assoluto nella storia del torneo. Confrontare questa competizione con quella del 1994, quando giocavamo in una piccolo impianto davanti a pochissima gente, è straordinario. Stiamo vivendo il miglior momento di sempre».

In effetti gli highlights della finale sono davvero divertenti

La crescita della pallamano, però, è un processo in corso anche al di fuori delle grandi nazioni storiche. Lo dimostrano proprio gli Europei 2024, il fatto che ci fossero 5mila tifosi arrivati dalle Far Oer per sostenere la loro Nazionale; dall’Islanda, invece, sono arrivate 4mila persone. E allora non può sorprendere che ben 10mila fan danesi abbiano attraversato il confine per sostenere la loro rappresentativa. Sono numeri calcistici, e invece si trattava di uno sport che da noi – ripetiamo: da noi – fa fatica ad avere una reale risonanza. Forse è solo una questione di tradizione, di cultura, quindi di competitività. Come detto, infatti, l’Italia ha una Nazionale davvero scarsa: la rappresentativa maschile ha partecipato una sola volta ai Mondiali (1997) e una sola volta agli Europei (1998); quella femminile, invece, ha una storia ancora più misera: una sola qualificazione ai Mondiali (2001) e zero partecipazioni agli Europei.

Ma questa allergia alla pallamano è un problema solo nostro e dell’Inghilterra, almeno stando alle stime di Hausleitner per il futuro del gioco, soprattutto dal punto di vista della visibilità e dell’impatto economico: «Vogliamo aumentare il numero dei tifosi attivi: sappiamo che 120 milioni di cittadini europei sono interessati alla pallamano, ma forse solo tre milioni partecipano regolarmente agli eventi. Perciò dobbiamo porci anche altri obiettivi: far crescere più giocatori, avvicinare i bambini a questo sport. Di certo abbiamo le potenzialità per far raddoppiare i nostri ricavi entro il 2030».