La FIFA starebbe pensando di far giocare le partite di campionato anche all’estero

La decisione definitiva arriverà entro il 2025. E riguarderà soprattutto gli Stati Uniti.

I tifosi di calcio sono soliti sobbarcarsi trasferte di qualche centinaio di chilometri per seguire la propria squadra. Non è una cosa da poco, ma si tratta di un viaggio che si risolve con un’ora di aereo oppure con mezza giornata in automobile. La situazione però potrebbe decisamente cambiare nei prossimi mesi, e sarebbe una vera e propria rivoluzione: la Fifa, infatti, sta valutando l’ipotesi di modificare quella sezione del regolamento che impone di giocare le partite di campionato sul suolo nazionale, senza possibilità di uscire dai confini per disputarle. Insomma, si sta avverando quello scenario per cui le partite della Liga spagnola potrebbero disputarsi negli Stati Uniti, quelle della Serie A in Arabia Saudita e così via. La decisione definitiva, che arriverà «prima della fine dell’anno», al momento si starebbe limitando solo al territorio degli Stati Uniti: nell’ottica di creare una cultura calcistica nazionale prima del nuovo Mondiale per Club del 2025, vorrebbero ospitare delle partite competitive, non solo delle amichevoli estive, con protagoniste le grandi squadre europee.

Come facilmente ipotizzabile, dietro a questa mossa della Fifa c’è un risvolto economico, che viene spiegao nel dettaglio in questo articolo di The Athletic: dal 2018 il promotore sportivo Revelent Sports — una compagnia nota per aver organizzato negli Usa, dal 2013 al 2019, tutte le amichevoli estive tra i migliori club d’Europa — ha intentato una causa nei confronti della Fifa dopo il veto al tentativo di organizzare delle partite della Liga spagnola negli Stati Uniti. In quell’occasione la Fifa ha integrato il suo regolamento in modo da impedire che le squadre potessero giocare delle partite in un Paese straniero: di fatto, quindi, la Fifa ha obbligato la Liga e il Barcellona — una delle due squadre ad aver accettato la proposta di Revelent, insieme al Girona — a rinunciare all’accordo per non incappare in possibili penalità. La stessa situazione si era verificata, sempre nel 2019, con due squadre del massimo campionato ecuadoregno, portando Revelent a citare in giudizio la USSF (un membro della Fifa) per violazione delle leggi antitrust contro monopoli ingiusti.

Un paio di settimane fa, il CEO di Revelent, Daniel Sillman aveva detto che: «quella di portare le partite ufficiali dall’Europa agli Stati Uniti è un’idea entusiasmante, ma deve essere fatta in modo ponderato e collaborativo. Non vediamo l’ora di collaborare con la FIFA per supportare la crescita globale del gioco e dei migliori campionati del mondo». Così facendo, Sillman aveva lasciato intendere che delle discussioni con la Fifa fossero già in atto. In questo modo i campionati di calcio europei farebbero il percorso inverso rispetto a NBA e NLF: da qualche anno, infatti, le due leghe americane hanno ambientato alcune partite in diverse grandi capitali europee, come per esempio Londra e Parigi.