Dennis Johnsen ha sbagliato il gol che chiunque avrebbe segnato

Letteralmente chiunque, anche perché a porta vuota è più facile segnare che sbagliare.

Questa stagione ci sta regalando momenti calcistici di rara bruttezza. Certo pensavamo di aver raggiunto il picco con il rigore sbagliato da Ante Budimir contro il Valencia, ma avremmo dovuto sapere che invece il meglio doveva ancora venire. Il meglio è venuto ed è venuto dall’Italia, tra l’altro: ce lo ha dato Dennis Johnsen della Cremonese, autore di una prodezza nella partita contro il Parma che ha scolpito il suo volto nella memoria collettiva di tutti gli appassionati di calcio del mondo (quanto era più facile fare il calciatore prima di internet? Si potevano sbagliare gol a porta vuota senza il terrore di rivedere la propria umiliazione più grande, il proprio momento più basso riprodotto in eterno, all’infinito). Sia chiaro: non è da questi particolari che si giudica un giocatore, Johnsen è e resta uno dei migliori giocatori della Cremonese in questa seconda metà di campionato – due gol e un assist da quando è arrivato durante il calciomercato di gennaio – e il suo acquisto dal Venezia è la prova delle ambizioni della squadra, che resta in lotta per un posto nei play off.

Le immagini le avrete viste, ma vale comunque la pena descriverle: con un movimento che dimostra il suo intuito e il suo tempismo calcistico, Johnsen scatta in avanti, infilandosi in corridoio abbandonato dalla difesa del Parma; Tsadjout vede lo scatto in profondità di Johnsen e tenta un passaggio filtrante che però gli riesce abbastanza male, con il pallone che scorre troppo lentamente e viene superato in velocità da Johnsen; Johnsen però riesce a recuperare un possesso che sembrava perso toccando il pallone con la punta del piede e trascinandolo in avanti; con una notevole freddezza alza la testa, vede che il portiere avversario gli si sta avvicinando e decide di provare a superarlo; Johnsen tocca dunque il pallone ancora una volta, spostandolo verso destra, allontanandolo dalla presa degli avversari; con un altro scatto supera anche lui il portiere e inizia a volgere il corpo verso la porta, preparandosi al tiro più facile della sua vita e a mettere la firma sul gol del 2-1 per la Cremonese; solo, libero, con la porta vuota, Johnsen tira; il pallone finisce fuori, altissimo, sopra la traversa, rimbalzando sulle seggiole vuote degli spalti dietro la porta di Corvi.

È un video vero, anche se non sembra

Un giocatore, lo sappiamo, si giudica soprattutto da come si comporta nel momento di difficoltà. A Johnsen va riconosciuta una compostezza rara, che confina con l’eleganza: dopo aver sbagliato uno dei gol più facili della sua carriera e più incredibili della stagione, Johnsen non si mostra stravolto. Continua la sua corsa, ancora spinto dallo slancio con il quale aveva superato il portiere del Parma, fino a quando questo slancio non si esaurisce e la corsa non si trasforma in camminata e la camminata alla fine si ferma. Per un attimo, Johnsen resta immobile, mentre i compagni di squadra accettano la realtà dei fatti, tornano verso la loro metà campo e si preparano a ricominciare a giocare. Per un attimo, ma soltanto per un attimo, Johnsen rimane da solo, vicino alla bandierina del calcio d’angolo e alla linea laterale. Si guarda intorno, confuso, sperduto, chiedendosi come si possa sbagliare la cosa più facile del mondo, come si possa sbagliare il gol che letteralmente chiunque riuscirebbe a segnare. Consapevole che a certe domane l’universo non fornisce risposta, Johnsen fa l’unica cosa che un calciatore può fare, la cosa che separa chi gioca a pallone per diletto e chi lo fa per mestiere: tornare nella sua metà campo e ricominciare a giocare.