A 37 anni qualunque calciatore può dire di averne avuto abbastanza, di non avere più nessuna voglia di continuare a giocare a pallone, di non trovare ormai alcuna gioia nella routine allenamento-partita-allenamento-partita. Nessuno potrebbe dargli torto: tutto stanca, se fatto per un numero sufficiente di volte, anche giocare a pallone, anche segnare un gol. Ovviamente, come tutte le regole – perché di regola si tratta – anche questa ha la sua eccezione che la conferma (due, in realtà: oltre a quella di cui stiamo per parlare c’è anche Carlos Bacca, di cui abbiamo scritto qui).
Questa eccezione in questo caso si chiama Edinson Cavani, che ha 37 anni, è stato uno degli attaccanti più forti e prolifici della sua generazione, ha giocato in alcune delle squadre più importanti e forti d’Europa, ha segnato ogni tipo di gol in ogni tipo di partita, e a quanto pare ha tutta l’intenzione e l’energia per continuare a farlo. Ultima prova: il gol segnato contro la Trinidense, nella partita di Copa Sudamericana, un calcio di punizione – bellissima l’esecuzione, un tiro col piatto del piede più che con l’interno, dritto dritto all’angolino – che è valso al Boca la vittoria per 2 a 1 al 92esimo.
È un gol che conferma anche lo stato di forma – impressionante, se si considera l’età ormai piuttosto avanzata per un calciatore – di Cavani in questa stagione. In 15 presenze (1041 minuti) l’attaccante ha già messo a segno dieci gol. Come sempre nella sua carriera, una media che fa invidia a tutti i colleghi e concorrenti. D’altronde, Cavani lo aveva detto che non aveva nessuna intenzione di andarsene in Argentina a svernare, che non andava al Boca Juniors soltanto per riavvicinarsi a casa (nonostante all’inizio della sua esperienza argentina le cose andassero piuttosto male e lui fosse stato accusato di non vedere l’ora di tornarsene in Uruguay, al Peñarol, una volta scaduto il suo contratto). Anzi, la scelta di andare a giocare proprio in Argentina, proprio nel Boca Juniors aveva a che fare con il raggiungimento dell’ultimo obiettivo della sua carriera: mettere la 10 che fu di Diego Armando Maradona.