La stagione non è finita ma Newcastle e Tottenham sono già a giocare la prima amichevole estiva. In Australia

Perché si sa: nulla rilassa i calciatori esausti come una trasferta intercontinentale.

Tutti sappiamo che se c’è una cosa di cui il calcio ha disperato bisogno è ancora altre partite, sempre più partite, tutti giorni, tutto l’anno. L’Inghilterra è da questo punto di vista avanguardia mondiale: pur di continuare a infarcire il calendario di partite, gli inglesi hanno cambiato il regolamento dell’adoratissima FA Cup (la lezione qui è che tra tradizione e profitto vince sempre il profitto). E se siamo arrivati al punto che si può mettere mano al torneo calcistico più antico del mondo, che importanza potranno mai avere le ferie estive? Deve essere questo il ragionamento dietro alla scelta di Newcastle e Tottenham di giocare la prima amichevole della stagione 2024/2025 quando la stagione 2023/2024 non è ancora finita. E soprattutto, deve essere questo il ragionamento dietro alla scelta di giocare questa amichevole in Australia (in programma domani, mercoledì 22 maggio). Si saranno detti, i dirigenti di Newcastle e Tottenham, che questo era il modo per venire incontro alle esigenze di tutti: remunerativa amichevole in un luogo bell’e pronto per le ferie estive.

Si dirà: sicuramente i giocatori più importanti di entrambe le squadre, quelli che hanno giocato sempre o quasi, quelli che nel corso di questa stagione hanno offerto le prestazioni migliori saranno stati esentati da questo viaggio intercontinentale. E invece no: come si legge sul sito di Bbc, sia il Newcastle che il Tottenham hanno trascinato – immaginiamo abbastanza letteralmente – i migliori giocatori fino in Australia: per i primi ci sono Kieran Trippier, Bruno Guimaraes e Alexander Isak; per i secondi James Maddison, Micky van de Ven and Heung-Min Son. Sicuramente saranno stati tutti entusiasti di passare l’ultima settimana di maggio calcando il verdissimo prato del Melbourne Cricket Ground. Per comprendere l’assurdità di questa iniziativa non c’è certo bisogno dell’opinione di un ex professionista, ma fa piacere vedere che anche chi ha giocato a pallone per mestiere la pensa così. Per esempio, Alan Shearer: «Immaginate un giocatore che deve anche giocare la Copa America o gli Europei che viene costretto a fare una cosa del genere. È incredibile», ha detto l’ex capitano del Newcastle. Promemoria: l’Europeo inizia il 14 giugno, tra meno di un mese. La Copa America comincerà il 20 giugno.

Chissà cosa direbbe Shearer se dovesse trovarsi a chiacchierare con l’allenatore del Newcastle Eddie Howe, aziendalista come pochi, entusiasta di aver avuto questa «splendida occasione» di incontrare i tifosi della squadra. In Australia (forse la proprietà saudita ha deciso di regalare viaggi a sorpresa in Australia per tutti i tifosi del Newcastle?), ovviamente. Un più dimesso Postecoglu ha detto che non ci si può tirare indietro di fronte a queste occasioni di produrre reddito e farsi pubblicità, ma ha anche precisato che se la stagione del Tottenham fosse andata meglio e la squadra avesse avuto impegni importanti in queste settimane, lui questa amichevole avrebbe fatto in modo di annullarla. A chiusura di questo giro d’opinioni, vale la pena riportare quella del chief executive della Premier League Richard Masters: secondo lui il numero di partite che le squadre devono giocare durante la stagione «sta raggiungendo il limite».