Ai Mondiali del 2018 Kylian Mbappé aveva poco meno di vent’anni, quindi comunque qualcuno in più dei 16 dello spagnolo Lamine Yamal, eppure la sua in Russia fu un’epifania molto simile a quella dell’esterno del Barcellona a Euro 2024. Ci ricordiamo tutti i suoi quattro gol, di cui uno nella finale contro la Croazia, ma soprattutto le sue accelerazioni improvvise e impressionanti, come quella su Marcos Rojo dopo pochi minuti negli ottavi contro l’Argentina che valse alla Francia il calcio di rigore del vantaggio. Mbappé sembrava provenire dal futuro, un po’ come Trunks in Dragon Ball, e prometteva una rivoluzione che in parte è anche avvenuta. Ma tutt’a un tratto, questa mattina, con le prime pagine dei quotidiani di tutta Europa dedicate al meraviglioso gol di Yamal, il numero 10 della Francia è diventato il passato.
È un tema molto centrato quello di un ricambio generazionale nelle gerarchie del calcio internazionale a questi Europei: ne scriveremo e ne leggeremo tanto, lo faremo presto anche noi di Undici, ma nel frattempo una bella chiave di lettura l’ha data sulla Stampa la giornalista Giulia Zonca: Lamine Yamal ha fatto sembrare vecchio anche Mbappé, ha scritto. E in qualche modo è vero, soprattutto se pensiamo alle prestazioni dei vari Jude Bellingham, Nico Williams, ovviamente dello stesso Yamal — tutti nati dopo il 2000 — rispetto alle sceneggiate grottesche di Cristiano Ronaldo.
Nella semifinale di ieri contro la Spagna, persa 2-1, Kylian Mbappé non è riuscito a lasciare il segno. Dopo aver ricevuto l’ok dai medici, ha giocato senza mascherina perché nelle partite precedenti, tra il caldo e una limitazione della visione periferica, la protezione per il naso rappresentava più un impaccio che altro. Il capitano della Francia ha servito a Kolo Muani l’assist per l’iniziale vantaggio dopo pochi minuti, ma con lo scorrere del cronometro è pian piano uscito dal match e ha chiuso l’incontro con appena 30 tocchi di palla, il suo dato più basso (le statistiche sono di Opta) in tutta la manifestazione. Più basso di tanto: il precedente record negativo era di 46. Per questo motivo L’Équipe gli ha dato 3 in pagella, e in questo spietato giudizio ha pesato tanto l’errore al minuto 86: dopo un contropiede, Mbappé ha scartato Dani Vivian, è rientrato sul destro ma ha tirato altissimo da buona posizione. «Penso che avrei dovuto segnare, o almeno inquadrare la porta», ha poi detto lo stesso neo attaccante del Real Madrid.
Mbappé ha chiuso il secondo Europeo della sua carriera con il maggor numero di tiri (24) e il maggior numero di tocchi nell’area di rigore avversaria (46), ma ha segnato un solo gol e per giunta su calcio di rigore, nell’ultima partita della fase a gironi contro la Polonia. Dopo la tripletta nella finale mondiale del 2022, quando ripenseremo alla sua avventura in Germania probabilmente ci tornerà in mente il suo volto sconsolato in panchina durante i tempi supplementari contro il Portogallo, sostituito da Didier Deschamps prima dei calci di rigore. Tre anni fa, a Euro 2021, del resto aveva fallito quello decisivo agli ottavi di finale contro la Svizzera. «Nel calcio o si è bravi o non si è bravi», ha aggiunto Mbappé dopo la partita, «io non sono stato abbastanza bravo. Il mio Europeo è stato un fallimento, avevo l’ambizione di diventare campione d’Europa, avevo l’ambizione di fare un buon Europeo, ma non ho fatto nessuna delle due cose. Sono molto deluso».