La storia particolarissima di Zion Suzuki, nuovo portiere del Parma

È nato negli Stati Uniti d'America da madre giapponese e padre ghanese, e arriva dal campionato belga.

Il Parma, che ha vinto l’ultimo campionato di Serie B ed è stato così promosso in Serie A, ha annunciato ieri il proprio nuovo portiere per il prossimo campionato: si chiama Zion Suzuki, è giapponese e ha 21 anni (ne compirà 22 ad agosto). Suzuki ha una storia molto particolare, perché è nato negli Stati Uniti d’America da madre giapponese e padre ghanese e — dunque — si può considerare un vero e proprio cittadino del mondo. Anche perché arriva da un altro Paese ancora, questa volta il Belgio, dove ha giocato nell’ultima stagione con la maglia del Sint-Truiden, squadra dell’omonima città fiamminga.

Zion Suzuki è alto 190 centrimetri per 91 chili e da piccolo si è trasferito con la sua famiglia in Giappone, dove è cresciuto anche sportivamente. Formatosi nelle giovanili dell’Urawa Reds, è diventato il più giovane calciatore nella storia del club a firmare un contratto da professionista: aveva 16 anni e 5 mesi. Nel 2021 ha debuttato nella massima serie locale, a 18 anni, e con l’Urawa Reds ha vinto anche la Champions League asiatica nel 2022. Nel 2021 è stato il più giovane convocato della Nazionale maschile del Giappone per le Olimpiadi di Tokyo. Secondo i media giapponesi, oltre alle abilità da portiere è anche in grado di coprire «distanze straordinarie» lanciando il pallone con i piedi.

Suzuki ha debuttato con la Nazionale maggiore del Giappone nel 2022 e ha giocato da titolare l’ultima Coppa d’Asia, in cui il suo Paese è uscito ai quarti di finale perdendo 2-1 contro l’Iran. Proprio in questa partita, così come nella vittoria all’esordio della fase a gironi per 4-2 contro il Vietnam, il nuovo portiere del Parma è apparso incerto in alcuni gol degli avversari, e per questo motivo è stato vittima di messaggi offensivi e anche razzisti sui social network. Suzuki ha anche dovuto disattivare i commenti sul suo profilo Instagram dopo la partita contro il Vietnam. Il ct Hajime Moriyasu e la Federcalcio giapponese hanno condannato questi commenti. Per le sue origini, in patria Suzuki viene considerato un hāfu, termine usato per indicare una persona etnicamente metà giapponese e metà non giapponese.

«Lo abbiamo voluto fortemente, ma è stata una trattativa lunga e complessa. Intorno a Zion ci sono state moltissime attenzioni, l’interesse su di lui era fortissimo. Alla fine, ha prevalso la sua e la nostra volontà, c’è stata una reciproca voglia di stringere un legame che possa mettere le basi per un rapporto duraturo e proficuo. La felicità è doppia se consideriamo che è uno dei talenti più giovani nel suo ruolo con una già grandissima esperienza, maturata sia in Giappone che in Belgio. Oggi lo abbracciamo insieme a tutta la comunità gialloblu, convinti che qui sarà accolto dalla squadra e dai nostri tifosi nel modo più bello e caloroso», ha commentato il direttore sportivo del Parma, Mauro Pederzoli. E se vi sembrano le solite parole di circostanza dopo un nuovo acquisto di mercato, sappiate che nel 2023, l’estate scorsa, Zion Suzuki ha addirittura rinunciato al Manchester United, che era pronto a prenderlo per circa 5 milioni di sterline. Con questa motivazione: «Giocare in Premier League è il mio sogno, ma lo United ha già acquistato Onana, e io vorrei andare in un posto dove poter giocare. Per questo, anche se non posso trasferirmi ora, sicuramente lo vorrò fare tra qualche anno».