L’Everton è di nuovo nei guai

Sembrava che Dan Friedkin stesse per acquistare il club, ma la trattativa è saltata. E ora la seconda squadra di Liverpool è ripiombata di nuovo nell'incertezza.

Se guardiamo all’Inghilterra e alla Premier League, sono davvero poche le società hanno vissuto dei seri problemi economici. Tra queste, al primo posto per blasone e gravità della situazione, c’è indubbiamente l’Everton: da anni, infatti, il club di Liverpool si trova in un vero e proprio limbo, nel senso che è sospeso tra grandi progetti – la costruzione del nuovo stadio a Bramley Moore Dock, le ambizioni del proprietario Moshiri e quelle di 777 Partners, il gruppo che ha supportato l’attuale dirigenza – e una pesantissima situazione debitoria. Che, non a caso, ha portato la Premier League a somministrare dieci punti di penalizzazione (poi ridotti a otto) ai Toffees nell’ultima edizione del campionato.

E ora è arrivata un’altra pessima notizia: il Friedkin Group, che fa capo all’attuale proprietà della Roma, ha deciso di ritirarsi dalle trattative per l’acquisizione della maggioranza delle azioni. Questa decisione, per altro, arriva dopo settimane di trattative esclusive durante le quali i manager di Friedkin avevano già stipulato un accordo da 500 milioni di sterline per acquistare l’Everton; inoltre, come se non bastasse, Friedkin aveva già versato oltre 200 milioni di sterline per sovvenzionare la realizzazione del nuovo stadio. Alla base della scelta del gruppo ci sarebbe la diffidenza nei confronti di 777 Partners, fondo di investimento di Miami che aveva già provato ad acquisire l’Everton e che aveva sostenuto la proprietà Moshiri iniettando 200 milioni di sterline per la gestione ordinaria del club.

Questo ulteriore debito contratto dalla società, unitamente alle difficoltà e alle controversie legali in cui è coinvolto 777 Partners, hanno spinto il Friedkin Group ad abbandonare l’operazione. E a pubblicare questo comunicato ufficiale: «Le discussioni tra Blue Heaven Holdings (la società di Moshiri, ndr) e il Friedkin Group su una potenziale vendita di una quota di maggioranza dell’Everton sono terminate e il Friedkin Group non procederà con l’acquisto del club. Le parti concordano che è nell’interesse di entrambe le parti che l’Everton esplori opzioni alternative». È chiaro che non potesse esserci un riferimento esplicito a 777 Partners, ma la versione per cui il gruppo Friedkin si sia fatto scoraggiare dalla situazione del fondo di investimento americano è stata riportata – e quindi confermata – da fonti autorevoli come il Guardian, il Telegraph e The Athletic.

Al di là di tutto quello che sta succedendo negli uffici di queste società, ci sono una squadra e – soprattutto – una tifoseria che chiedono delle risposte. O, quantomeno, un po’ di chiarezza sulla reale situazione dell’Everton. Da questo punto di vista, come scrive chiaramente il Guardian, «la situazione finanziaria non è più drammatica come alcuni mesi fa. Certo, la fine di queste trattative è un colpo durissimo, ma a oggi è difficile pensare che l’Everton corra il rischio di andare in amministrazione controllata. Inoltre il nuovo stadio dovrebbe essere pronto entro dicembre, e in questo modo il club avrà nuovi introiti». In ogni caso, programmare la nuova stagione – sul mercato e non solo – in questa situazione di incertezza è praticamente impossibile. Anzi, l’unica vera opportunità per fare mercato è partire dalle cessioni: il primo giocatore candidato a lasciare Liverpool sembra essere Amadou Onana, in procinto di passare all’Aston Villa per 55 milioni di euro; altri calciatori appetibili sono Jarrad Branthwaite, difensore finito nel mirino del Manchester United, e Dominic Calvert-Lewin.