Il Liverpool è all’alba di una nuova era. Inevitabile pensarla così, considerando l’addio di Klopp – dopo otto anni e mezzo ad Anfield Road – e l’arrivo di Arne Slot, un nuovo manager tutto da testare a questi livelli. Questa sensazione di nuovo inizio si alimenta guardando i video che arrivano dal ritiro precampionato dei Reds: in questo, per esempio, ci sono i portieri che si allenano nella fase di possesso e che indossano dei particolari accessori, ovvero degli occhiali scuri e delle grosse cuffie. Sì, avete letto bene: gli estremi difensori del Liverpool non solo – eresia! – si esercitano sui passaggi e sulla costruzione dal basso come se fossero dei centrocampisti, ma lo fanno anche utilizzando degli strumenti mai visti prima. O che comunque avremmo fatto fatica ad associare alla preparazione fisica e tecnica dei calciatori, soprattutto dei portieri.
In questo articolo pubblicato da The Athletic, c’è una spiegazione dettagliata per questa nuova pratica, introdotta da Fabian Otte, nuovo preparatore dei portieri del Liverpool: «Gli occhiali scuri da allenamento sono progettati per sviluppare la capacità di reazione dei giocatori, la coordinazione occhio-mano e le loro abilità tecniche, limitando la quantità di input sensoriali che ricevono durante una sessione specifica. In sostanza, l’idea è che una condizione più difficile in allenamento renda poi più semplice la partita». Quello indossato dai giocatori del Liverpool, sempre stando alla ricostruzione di The Athletic, sarebbe un modello prodotto dall’azienda americana Swivel Vision, che ha un costo accessibile a chiunque (siamo intorno ai 35 euro, più o meno) e che è stato e/o viene utilizzato anche da altri coach di altri sport, per esempio baseball, basket e football americano.
Oltre agli occhiali, come detto, Fabian Otte ha istituzionalizzato anche l’utilizzo di grosse cuffie isolanti, sempre per i portieri. Il principio è lo stesso degli occhiali: riducendo gli stimoli esterni, in questo caso soprattutto quelli sonori, il giocatore è chiamato a sfruttare di più gli altri sensi, primo tra tutti la vista, e alla lunga questa tendenza lo aiuterà a migliorare la sua capacità di reazione e a estraniarsi durante le partite – soprattutto rispetto all’ambiente-stadio. Da questo punto di vista, il preparatore dei portieri del Liverpool è senza dubbio un grande innovatore: da anni scrive articoli accademici e compila ricerche sull’impatto dei rumori sulle prestazioni dei calciatori, anche in collaborazione con l’Università tedesca dello sport di Colonia. E ora, dopo aver lavorato con Borussia Mönchengladbach, Hoffenheim, Burnley e Nazionale americana, sta portando le sue competenze e il suo approccio visionario al Liverpool.