Nella prossima Premier League, che inizierà ufficialmente venerdì 16 agosto con l’anticipo tra Manchester United e Fulham, più della metà delle 20 squadre al via (undici, per la precisione) avrà sulla parte anteriore della propria maglia uno sponsor legato a una società di scommesse. Lo scrive il Guardian, spiegando che l’ultimo club che si è unito a questa lista — formata da Aston Villa, Brentford, Crystal Palace, Everton, Fulham, Leicester, Nottingham Forest, Southampton, West Ham e Wolverhampton — è il Bournemouth, che martedì 23 luglio ha annunciato di aver firmato un contratto biennale «a una cifra record» con la società asiatica bj88. Il Chelsea, invece, deve ancora comunicare il proprio main sponsor per il 2024/25: l’anno scorso i Blues avevano iniziato il campionato senza sponsor dopo che i tifosi bloccato l’accordo con un’azienda di casinò online.
Nei mesi scorsi la Premier League ha bandito questa pratica, ma il divieto scatterà a partire dalla stagione 2026/27. L’associazione britannica The Big Step, fondata nel 2019 con l’obiettivo di rimuovere tutte le pubblicità e le sponsorizzazioni legate al gioco d’azzardo nel calcio inglese e guidata da persone danneggiate proprio da questo vizio, ha commentato: «I club della Premier League dovrebbero sapere che i danni del gioco d’azzardo sono un grave problema di salute pubblica che distrugge molte vite nelle loro comunità e in tutto il mondo, eppure continuano a firmare ciecamente questi accordi disperati per qualche soldo in più. L’avidità di questo sport non giustifica l’esposizione di milioni di giovani tifosi a prodotti che creano danni e dipendenze».
Secondo i dati di The Big Step, ogni anno in Inghilterra ci sono oltre 400 suicidi legati al gioco d’azzardo, e durante una singola partita di Premier League i loghi delle società di scommesse vengono inquadrati 3.500 volta dalle telecamere delle televisioni. L’ultimo report della Commissione sul gioco d’azzardo del Regno Unito, pubblicato a novembre, evidenziava invece che «fino al 2,5% della popolazione britannica adulta potrebbe avere problemi con il gioco d’azzardo, il che equivarrebbe a circa 1,3 milioni di persone».
«Il governo deve seguire l’esempio di molti Paesi europei e porre fine alla pubblicità e alla sponsorizzazione del gioco d’azzardo nel calcio», ha aggiunto un portavoce di The Big Step. L’Italia, per esempio, ha vietato alle società di scommesse di sponsorizzare squadre ed eventi sportivi con il Decreto Dignità del primo governo guidato da Giuseppe Conte (2019), anche se il nuovo main sponsor dell’Inter è Betsson.sport, che rimanda a Betsson, una società di scommesse sportive e casinò online quotata in borsa in Svezia e con sede a Malta. Come mai? È presto detto: Betsson.sport tecnicamente non è un sito di scommesse, ma di promozione dello sport, e con questo stratagemma molte squadre di Serie A — e in generale tutto il calcio italiano — negli ultimi tempi hanno aggirato la legge in numerose occasioni.