Nello stesso giorno, Novak Djokovic e Sara Errani hanno realizzato entrambi il Career Golden Slam

Cioè la vittoria di tutti gli Slam e della medaglia d'oro olimpica: non sono in molti ad averlo fatto prima di loro.
di Redazione Undici 05 Agosto 2024 alle 11:12

Anche senza la partecipazione del numero 1 del ranking mondiale maschile Jannik Sinner, assente a causa di una tonsillite e ritiratosi a pochi giorni dall’inizio dei match, il tennis alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha regalato grandi gioie all’Italia. Sono arrivate infatti due medaglie, le prime da 100 anni (dal bronzo di Uberto de Morpurgo sempre ai Giochi di Parigi, ma quelli del 1924), l’oro nel doppio femminile con Sara Errani e Jasmine Paolini e il bronzo nel singolare maschile con Lorenzo Musetti. La storia più bella di tutte, invece, l’ha scritta Novak Djokovic, che a 37 anni e dopo una recente operazione al ginocchio ha finalmente vinto l’unico titolo che ancora gli mancava, vale a dire proprio il torneo olimpico in rappresentanza del suo Paese, la Serbia.

Con il successo di domenica per due set a zero contro lo spagnolo Carlos Alcaraz (7-6 7-6), Djokovic ha anche realizzato il Career Golden Slam, vale a dire la vittoria di tutte e quattro le prove dello Slam più l’oro olimpico. Non è un traguardo che è riuscito a molti in passato: nel singolare maschile, solo allo statunitense Andre Agassi e allo spagnolo Rafa Nadal, mentre nel singolare femminile alle statunitensi Steffi Graf e Serena Williams. Ma Graf ha fatto ancora meglio, perché è riuscita a ottenere questo risultato nello stesso anno solare, il 1988, in cui vinse — per l’appunto — gli Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon, gli Us Open e l’oro olimpico ai Giochi di Seul. In realtà, per gli appassionati delle statistiche, anche Djokovic è andato un po’ oltre, perché se si contano pure i titoli nelle Atp Finals, il torneo di fine stagione tra i migliori giocatori di quell’anno, che il serbo ha alzato ben sette volte, Djokovic è al Career Super Golden Slam, come solamente Agassi, Graf e Williams. Nadal, infatti, non è mai riuscito a primeggiare nelle Finals.

Ma sorprendentemente con le finali di domenica anche una tennista italiana ha realizzato il Career Golden Slam, ed è proprio Sara Errani, coetanea di Djokovic (è nata anche lei nel 1987, circa un mese prima) e vincitrice del torneo di doppio femminile in coppia con Jasmine Paolini contro le russe (che gareggiavano come Atlete individuali neutrali) Mirra Andreeva e Diana Šnaider (2-6 6-1 10-7 al super tiebreak). Errani infatti nel suo palmarès può vantare tutti e quattro gli Slam, naturalmente in doppio, con Roberta Vinci: gli Australian Open nel 2013 e nel 2014, il Roland Garros nel 2012, Wimbledon nel 2014 e gli Us Open nel 2012. Sara Errani è l’unica tennista italiana nell’elenco del Career Golden Slam, che per il doppio comprende anche sei giocatori uomini (Todd Woodbridge, Mark Woodforde, Daniel Nestor, Bob Bryan, Mike Bryan e Mate Pavić) e altre sei giocatrici donne (Pam Shriver, Gigi Fernández, Serena Williams, Venus Williams, Barbora Krejčíková e Kateřina Siniaková).

>

Leggi anche

Tennis
La terza Coppa Davis consecutiva vinta dall’Italia è la più epica, la più di sistema, quella che ricorda di più la Davis del passato
Il match decisivo tra Cobolli e Munar ha suggellato il grande lavoro della Federtennis. E ha avuto un'eco che rimanda a epoche diverse.
di Alfonso Fasano
Tennis
Un’altra grande partita in Davis per Matteo Berrettini, che ha ricordato il Berrettini prime del 2021
La vittoria contro Carreño Busta, nel primo singolare della finale contro la Spagna, è un segnale forte sulle condizioni del tennista romano.
di Redazione Undici
Tennis
Cosa aspettarsi dalla finale di Coppa Davis tra Italia e Spagna
La squadra di Ferrer, anche se priva delle sue stelle, sta vivendo un grande momento d'entusiasmo. Ed è così che ha battuto la Germania in semifinale, proprio come l'Italia.
di Redazione Undici
Tennis
Flavio Cobolli ha battuto Bergs in una partita epica, che ha avuto molte vite, che ha ricordato la Davis di una volta
L'Italia ha conquistato la terza finale consecutiva al termine di una partita agonica, durissima, indimenticabile.
di Redazione Undici