L’estate del 2024 è stata a dir poco impegnativa, per la carriera e per la vita di Kylian Mbappé. In rapida successione, senza dilungarci troppo: ha lasciato il PSG, ha disputato un Europeo interlocutorio per non dire negativo, si è unito al Real Madrid e il suo arrivo ha già avuto un enorme impatto mediatico e commerciale, poi è arrivato l’esordio con gol in Supercoppa Europea. Infine, giusto per non farsi mancare niente, Mbappé è diventato – attraverso Coalition Capital, la sua società di investimento – il nuovo azionista di maggioranza del Caen, club di Ligue 2 francese che in precedenza apparteneva a Oaktree, fondo che detiene anche le quote dell’Inter. Insomma, per chi non lo avesse capito: Mbappé, in questo momento, gioca nel Real Madrid ed è anche proprietario di un’altra squadra. Meno ricca e meno blasonata, ok, ma quanti calciatori – per di più a 26 anni non ancora compiuti – possono dire di trovarsi in una situazione del genere? Ovviamente si tratta di una domanda retorica.
Proprio in merito a questa sua nuova avventura, stanno arrivando delle notizie interessanti: Mbappé, infatti, si starebbe adoperando molto per il bene del Caen. E sembrerebbe anche piuttosto bravo in veste di presidente, direttore sportivo, possiamo usare il termine dirigente per comodità. A raccontarlo sono stati i professionisti che hanno avuto a che fare con lui, che si sono fatti convincere a sposare il progetto del Caen. Per esempio Yann M’Vila, centrocampista 34enne che è passato anche dall’Inter e che si è trasferito da pochi giorni nel club di Mbappé: «Avrei potuto concludere la mia carriera a Dubai o in Arabia Saudita», ha detto a Le Parisien. «Ma poi Kylian mi ha chiamato di persona per parlarmi dei suoi programmi futuri per il Caen. Ecco, la sua telefonata ha fatto la differenza: abbiamo parlato, il giorno dopo ho visto gli altri dirigenti, ho fatto una chiacchierata anche con sua madre e la cosa si è risolta rapidamente. Kylian sa di cosa parla, mi ha fatto sentire sicuro che quella del Caen fosse l’offerta giusta».
Sono più o meno gli stessi concetti espressi anche da Nicolas Seube, 45enne allenatore e simbolo storico del Caen, con cui ha giocato dal 2001 al 2017: «Mbappé è pienamente coinvolto in questa nuova avventura. Dice la sua su quali giocatori dovremmo prendere, su tutte le decisioni importanti. Negli ultimi mesi ha guardato le nostre partite, si preoccupava del modo in cui giocavamo, dei nostri pregi e dei nostri difetti. Insomma, voleva e vuole programmare bene il futuro del club. E poi si impegna molto, nel senso che quando si mette al telefono i giocatori alla fine si fanno convincere, accettano di venire al Caen. Per noi, per il club, questa è un’opportunità che va colta».