Gli Europei 2024 sono stati un successo di pubblico e di sostenibilità

I numeri ufficiali del torneo, resi noti in un rapporto UEFA, evidenziano la bontà di molte scelte.

C’era una grande attesa intorno agli Europei di calcio 2024, ed era un’attesa giustificata. Per tanti motivi. Intanto perché il torneo in Germania avrebbe messo di fronte tutte le grandi Nazionali del Vecchio Continente, per altro con una formula diluita e perciò attrattiva, in grado di posticipare la maggior parte dei grandi scontri diretti. E poi perché, a pensarci bene, Euro 2024 era stato confezionato e anche venduto come un torneo di riconciliazione col passato, con la storia del calcio per come abbiamo imparato a conoscerla, ad amarla: dopo l’esperimento itinerante del 2021 – un esperimento che, purtroppo, ha risentito molto anche dalle limitazioni legate ala pandemia da Covid-19 – e il singolare Mondiale invernale in Qatar, tornare a giocare d’estate, e in un solo Paese con grande tradizione calcistica, beh, sembrava potesse essere una scelta giusta.

In questo senso, il report ufficiale scritto e pubblicato dalla UEFA non lascia dubbi: Euro 2024 è stato un enorme successo di pubblico, negli stadi tedeschi e davanti agli schermi televisivi di tutto il mondo. Ma è stato anche una competizione sostenibile e virtuosa, che ha confermato gli enormi progressi fatti dal calcio nella costruzione dei suoi eventi più importanti. Sia per quanto è stato offerto alle persone, agli spettatori, al pubblico, sia dal punto di vista ambientale ed economico. Ecco qualche dato significativo: oltre 2,7 milioni di persone, provenienti da 190 nazioni diverse, hanno assistito alle partite in Germania, e nel frattempo più di sei milioni di tifosi si sono riuniti nelle fan zone allestite in tutto il Paese; queste aree dedicate al calcio hanno anche ospitato dei corsi di addestramento alla rianimazione cardiopolmonare, a cui hanno partecipato 38mila persone; a livello globale, il pubblico ha sfondato il muro dei cinque miliardi e 2oo milioni di spettatori.

Come detto, però, ci sono stati dei riscontri importanti anche per quanto riguarda la sostenibilità del torneo: il 75% dei trasferimenti interni delle varie Nazionali sono avvenuti su bus e treni, a Euro 2016 la stessa quota fu del 25%; agevolati anche dagli oltre 800mila biglietti gratuiti rilasciati per l’evento, l’81% degli spettatori arrivati in Germania ha utilizzato dei mezzi di trasporto eco-friendly per raggiungere gli stadi in cui si sono disputate le partite; gli stadi, a loro volta, erano tutti gestiti a partire dai principi dell’economia circolare – le cosiddette “4 R”, ovvero riduzione, recupero, riciclaggio e riutilizzo – e alimentati da fonti rinnovabili; per compensare le emissioni carboniche legate agli Europei, la UEFA ha allocato sette milioni di euro per oltre 200 progetti green con club e associazioni calcistiche che lavorano in Germania; in totale, gli investimenti della Confederazione per implementare la strategia ambientale, sociale e di governance (ESG) del torneo, incluso il reclutamento di un team di 500 volontari e responsabili della sostenibilità in ciascuna delle dieci sedi ospitanti, hanno toccato i 32 milioni di euro.

Dal punto di vista economico, uno dei grandi successi di Euro 2024 va ricercato nella sua eredità, ovvero nell’impatto che il torneo avrà sul Paese che l’ha organizzato, sulle Federazioni le cui Nazionali hanno preso parte al torneo, sul mondo del calcio in generale: da qui al 2028, 935 milioni di euro di entrate derivanti dal torneo sarà ridistribuito tra le 55 Federazioni UEFA attraverso il programma HatTrick; inoltre, 331 milioni di euro sono stati versati alle Federazioni come premi in denaro e altri 240 milioni sono stati dati ai club nazionali che hanno rilasciato giocatori per il torneo; gli sviluppi degli stadi e delle altre infrastrutture tedesche utilizzate per il torneo continueranno a produrre benefici, ed è un discorso che riguarda i grandi club ma anche le comunità che rappresentano, le associazioni regionali, le squadre amatoriali che potranno godere dell’indotto e degli avanzamenti tecnologici.

E poi, ma non in ultimo, è giusto snocciolare i dati del successo televisivo e commerciale di Euro 2024: le partite sono state trasmesse in 231 Paesi e sono state seguite da una quota media di 115 milioni di persone; la finale tra Spagna e Inghilterra, naturalmente, è la gara che ha richiamato il pubblico più numeroso: 320 milioni di persone; i video del torneo, diffusi su tutte le piattaforme, hanno raggiunto i 4,5 miliardi di visualizzazioni su scala globale; sui social, oltre 20 milioni di nuovi follower hanno ampliato il pubblico degli Europei, portando la quota complessiva a 75 milioni e a un engangement enorme, con 520 milioni di interazioni: un nuovo record assoluto, uno dei tanti battuti da un torneo che ha fatto la storia, che ha rispettato le attese. E che, perciò, faticheremo a dimenticare.