Il Brighton è il secondo club europeo che ha speso di più sul mercato, anche se sembra incredibile

Siamo a 237 milioni, per il momento. E solo al Chelsea hanno investito di più.

Se qualcuno vi chiedesse qual è stata la squadra europea che ha speso di più in questo mercato estivo 2024, la risposta sarebbe immediata e scontata: il Chelsea. E sarebbe anche una risposta esatta, visto che i Blues hanno investito poco più di 260 milioni di euro per acquistare nuovi giocatori. Subito dopo il club londinese, però, c’è una società a sorpresa. Sempre inglese, ma storicamente lontana dalle big di Premier League. Stiamo parlando del Brighton, che per costruire il suo nuovo organico ha speso 237,38 milioni di euro. Sì, avete letto bene: 237 milioni. E secondo The Athletic potrebbe non essere finita qui, visto che nelle prossime ore – le ultime di questa finestra trasferimenti – potrebbe concretizzarsi l’arrivo di Conrad Harder, attaccante del Nordsjaelland. In cambio di altri 20 milioni di euro.

Sembra incredibile a dirsi, ma il Brighton ha speso di più di qualsiasi squadra italiana o spagnola, ma anche rispetto al PSG, al Bayern Monaco, al Manchester City o United. E l’ha fatto senza mettere in pericolo il suo bilancio: ancora The Athletic spiega che i fondi investiti quest’anno, in pratica, sono quelli accumulati negli ultimi anni attraverso le cessioni. Ecco una breve panoramica degli affari fatti dal Brighton nelle ultime tre stagioni, cioè dal 2021 a oggi, secondo Transfermarkt: Ben White all’Arsenal per 58 milioni di euro; Marc Cucurella al Chelsea per 65 milioni di euro più bonus; Yves Bissouma al Tottenham per 30 milioni; Leandro Trossard all’Arsenal per 24 milioni; Neal Maupay all’Everton per 12 milioni; Moisés Caicedo al Chelsea per 116 milioni; Alexis Mac Allister al Liverpool per 42 milioni; Robert Sánchez al Chelsea per 23 milioni; Deniz Undav allo Stoccarda per 27 milioni. A questo elenco, poi, vanno aggiunte tante altre operazioni più piccole ma che insieme fanno comunque volume. Le trovate tutte qui.

Adesso è un po’ più semplice capire come ha fatto, il Brighton, a trovare i soldi per un mercato così importante. Così dispendioso. È tutto parte di un enorme piano di individuazione e valorizzazione del talento, un piano che si autorigenera anno dopo anno grazie al lavoro della società, dello scouting, dei tecnici sul campo. Insomma, quello del Brighton è un vero e proprio modello, efficace e remunerativo. Che quest’anno ha determinato i seguenti colpi: Georginio Rutter dal Leeds per 46 milioni; Yankuba Minteh dal Newcastle per 35 milioni; Mats Wieffer dal Feyenoord per 32 milioni; Brajan Gruda dal Mainz per 31 milioni; Ferdi Kadıoğlu dal Fenerbahce per 30 milioni; Matt O’Riley dal Celtic per 30 milioni; Ibrahim Osman dal Nordsjaelland per 20 milioni; Malick Yalcouyé dal Goteborg per sette milioni; Amario Cozier-Duberry dall’Arsenal, a parametro zero.

È facile immaginare che questi calciatori, forse non tutti, genereranno delle plusvalenze in grado di alimentare, di nuovo, il mercato del Brighton. E, soprattutto, andranno a determinare una stabilità finanziaria sempre più solida, prima condizione necessaria per poter continuare a competere in Premier League. In questo senso, anche i risultati sul campo hanno avuto un discreto impatto: grazie al raggiungimento degli ottavi di finale di Europa League, un anno fa, il Brighton ha incassato 20 milioni. Ora è iniziato un nuovo ciclo, con un allenatore giovanissimo – Fabian Hurzeler, 31enne tedesco proveniente dal St. Pauli – e un nuovo gruppo di giovani calciatori. Niente di nuovo, nell’era segnata da Tony Bloom, proprietario e anima di un club e di un team di osservatori/operatori di mercato dall’approccio moderno, non convenzionale. Proprio Hurzeler, l’allenatore appena arrivato a Brighton, ha detto che «l’ambizione del club è evidente, vogliamo continuare a costruire sulle fondamenta che sono state messe negli ultimi anni».