Joshua Zirkzee in pratica è rimasto fermo al 16 agosto scorso, all’esordio – col Manchester United, in Premier League – e al gol decisivo realizzato contro il Fulham. Quello è rimasto l’unico exploit stagionale dell’ex attaccante del Bologna, dell’uomo scelto e voluto da Ten Hag per stare al centro dell’attacco e del gioco dei Red Devils. A pensarci bene, solo per un attimo, è fin troppo facile diventare caustici e persino sgradevoli: ma esattamente di quale gioco stiamo parlando? Come si poteva pensare anche solo pensare che Zirkzee, ma il discorso vale per qualsiasi altro giocatore/attaccante del mondo, potesse ridare un po’ di credibilità a una squadra avvitata in una crisi che sembra senza uscita? Che margine poteva/potrebbe avere Ten Hag per rimettere davvero in carreggiata lo United?
Parlare di Zirkzee e del suo flop, quindi, è un modo per parlare dell’ennesima annata mediocre che è iniziata dalle parti di Old Trafford. A proposito dello stadio di casa dello United: il Tottenham è l’ultima squadra che l’ha violato, per altro con un netto 3-0. Va bene che la partita è stata viziata dall’espulsione – diciamo anche dubbia – di Bruno Fernandes, arrivata dopo il primo gol degli Spurs, ma la prestazione della squadra di casa è stata davvero imbarazzante. Al punto che Jonathan Liew, sul Guardian, è arrivato a scrivere che «siamo arrivati al punto più basso dell’esperienza di Ten Hag a Manchester».
Zirkzee è stato sostituito all’intervallo, al suo posto è entrato Casemiro e lo United si è risistemato per giocare il secondo tempo in dieci contro undici. Con Rashford nel ruolo di prima punta. Al netto delle contingenze, quindi, si può e si deve parlare di bocciatura per l’attaccante olandese. Che naturalmente ha poche colpe, se non quella di aver scelto la squadra sbagliata, ma va anche detto che nel frattempo non è riuscito a fare granché per cambiare le cose. Lo dicono i numeri: cinque gare giocate da titolare tra Premier ed Europa League, zero gol segnati e zero assist. E se volete dei dati più approfonditi, eccoli qui: Zirkzee ha accumulato 2,44 xG, cioè gol attesi, eppure ne ha segnato solo uno; ha creato una sola grande occasione, ha perso una media di sei palloni a partita. Insomma, ha giocato e sta giocando male. Per quello che poteva/potrebbe fare insieme alla squadra, ma anche se guardiamo a ciò che ha fatto a Bologna, a ciò che lo ha reso uno degli attaccanti più ricercati dell’ultimo calciomercato.
Ecco, quell’attaccante non può essere scomparso. Può essersi eclissato, come il sole quando la luna si frappone con la Terra. In questo caso, la Terra siamo noi e il Manchester United è la luna che ci ha oscurato Zirkzee, è l’ostacolo che ci ha tolto uno dei calciatori più eleganti – ma anche efficaci – che si siano manifestati negli ultimi anni. Certo, la questione potrebbe riguardare anche lui, magari Zirkzee sta soffrendo e pagando il passaggio a un club che mette più pressione, magari per lui era ancora troppo presto, avrebbe dovuto resistere all’offerta dei Red Devils e restare a Bologna un’altra stagione. Sono tutte ipotesi valide, percorribili, ma nessuna è verificabile. Quel che è certo, invece, è che il Manchester United non funziona. È una squadra che azzera i talenti, che prima di Zirkzee ha già bruciato Hojlund più o meno allo stesso modo. Come dire: non può essere un caso, non lo è di certo.