Jürgen Klopp sarà il nuovo capo del network calcistico Red Bull

Il suo nuovo incarico inizierà a gennaio, e preannuncia una rivoluzione.
di Redazione Undici

Il periodo sabbatico di Jürgen Klopp è già finito, più o meno: quattro mesi dopo il suo addio al Liverpool, l’allenatore tedesco è stato nominato nuovo Global Head of Soccer del network Red Bull. Che, ricordiamolo, si compone di quattro squadre di proprietà – RB Lipsia (Germania), New York Red Bulls (USA), Red Bull Bragantino (Brasile) e Liefering (Austria) – più una sponsorizzata, ovvero il Red Bull Salisburgo (Austria). E possiede delle quote anche del Leeds United, nella Championship inglese. Di fatto, quindi, Klopp non è tornato in panchina: ha assunto un ruolo dirigenziale, di indirizzo e di rappresentanza all’interno della seconda multiproprietà calcistica più grande del mondo – dopo quella del City Football Group. Il suo nuovo incarico inizierà ufficialmente il primo gennaio del 2025, e nel contratto firmato nelle scorse settimane – almeno secondo quanto riportato da Sky Sports DE – c’è una clausola d’uscita: nel caso in cui Klopp venisse scelto come ct della Germania, potrebbe lasciare il suo posto in Red Bull.

A questo punto, ovviamente, la domanda sorge spontanea: cosa farà Klopp in Red Bull? In cosa consisterà il suo lavoro di Global Head of Soccer? Secondo le indiscrezioni trapelate da più parti, si occuperà di supportare i direttori sportivi dei singoli club, di supervisionare lo scouting globale e lo sviluppo degli allenatori all’interno della multiproprietà. È stato lo stesso Klopp, attraverso una dichiarazione comparsa sugli account ufficiali Red Bull, a confermare le voci: «Sono entrato a far parte di Red Bull per sviluppare, migliorare e supportare l’incredibile talento calcistico che abbiamo a disposizione. Ci sono molti modi in cui possiamo farlo, a partire dall’uso delle conoscenze e dell’esperienza d’élite che Red Bull ha maturato in altri sport in e altri settori. Vedo il mio ruolo principalmente come un mentore per gli allenatori e la dirigenza dei club Red Bull, ma in ultima analisi sono parte di un’organizzazione che è unica, innovativa e lungimirante».

Oliver Mintzlaff, amministratore delegato dei progetti aziendali e degli investimenti di Red Bull, ha usato parole piuttosto impegnative – per quanto vere – nell’annunciare l’arrivo di Klopp: «È sicuramente l’operazione più importante fatta dal dipartimento calcistico Red Bull nel corso della sua storia:Klopp è una delle figure più grandi e influenti del calcio mondiale, e il suo arrivo nel nostro organigramma sarà un punto di svolta. Ci auguriamo di ricevere impulsi preziosi e decisivi in ​​aree chiave per rendere i club ancora migliori, sia collettivamente che individualmente». 

In effetti si tratta di una notizia importantissima, si può dire anche sensazionale: non solo perché Klopp ha deciso di interrompere in anticipo la sua stagione di “ricarica” dopo i sette anni passati a Liverpool, ma perché assumerà un ruolo del tutto nuovo, che presuppone dei margini d’azione non ancora identificati. Per uno degli allenatori più vincenti della nostra era, è un cambiamento importante, è una vera e propria sfida. un salto nel buio. In ogni caso, almeno questo, Klopp incontrerà delle persone che conosce già: al Salisburgo, infatti, ci sono l’allenatore Pep Lijnders, suo vice negli anni ad Anfield Road, e altri componenti del suo vecchio staff (Vitor Matos e Andreas Kornmayer). Proprio il Salisburgo sta vivendo un momento tutt’altro che semplice, sia a livelli di risultati che dal punto di vista progettuale. Magari Klopp inizierà proprio da lì, a ristrutturare l’universo Red Bull.

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