Tradizione, innovazione ed eccellenza alle ATP Finals, con Lexus

Il torneo in corso a Torino offre il meglio del tennis, tra passato, presente e futuro.
di Redazione Undici 13 Novembre 2024 alle 12:03

Le Nitto ATP Finals, ormai lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle, sono un torneo speciale. Non solo per l’atmosfera da gran galà di fine anno e per un’importanza crescente, fino al punto che si può parlare tranquillamente di un quinto evento dello Slam, ma anche per il loro format unico, che sembra venire dal futuro anche se è stato ideato molti anni fa. Lo sbarco a Torino (dal 2021) e la contemporanea esplosione di Jannik Sinner hanno in qualche modo messo l’Italia al centro dell’evento e quindi anche del tennis, alimentando la sensazione per cui siamo di fronte a un appuntamento dagli enormi significati. Per chi gioca a tennis e per chi lo segue abitualmente, ma anche per tutti quelli che, come dire, non hanno mai avuto una grande familiarità con questo sport. E che adesso, in questi anni e in questi giorni di partite alla Inalpi Arena di Torino, stanno imparando a conoscere – e ad amare – un universo gigantesco, che riesce far convivere tradizione, innovazione ed eccellenza.

Anche i partner non possono che rimanere affascinati dalle Nitto ATP Finals, ed è per questo che Lexus ha confermato – per la seconda edizione consecutiva – il suo ruolo di Platinum Partner dell’evento. Anche quest’anno Lexus metterà a disposizione una flotta di 45 autovetture elettrificate che accompagneranno i giocatori – ma non solo loro: anche i tecnici e il resto dello staff – in tutti i loro spostamenti durante la manifestazione. È una partnership importante, basata su valori condivisi: passione, attitude vincente e soprattutto sostenibilità, nell’ottica di sposare l’impegno del circuito ATP per la lotta al cambiamento climatico. Senza rinunciare, però, all’affidabilità e alle grandi prestazioni. In questo senso, la filosofia Lexus Electrified – basata sui concetti giapponesi Omotenashi (ospitalità), Takumi (maestria artigiana) e Tazuna (controllo intuitivo) – si fonde perfettamente con l’avanzamento tecnologico necessario per una transizione così importante. E quindi è in piena sintonia con lo spirito delle Finals, che quest’anno tagliano il traguardo dell’edizione numero 55 (la prima si è svolta nel 1970) ma conservano ancora la loro freschezza. 

A Torino, mentre i migliori otto giocatori del mondo – divisi in due gironi all’italiana – si contendono l’accesso alla semifinale e poi alla finalissima, e la stessa cosa vale per le coppie del torneo di doppio, Lexus ha dato vita a un’esperienza immersiva e coinvolgente: l’esclusivo Lexus NX Driving Academy, “1-of-1” di NX F-Sport Plug-in Hybrid, sarà protagonista del Fan Village, all’interno del quale saranno allestite anche delle postazioni per provare virtualmente – grazie a un simulatore – le vetture Lexus. Inoltre, sempre all’esterno dell’Inalpi Arena, i visitatori potranno ammirare Lexus LBX, primo crossover compatto del marchio che integra l’avanzata tecnologia Full Hybrid di quinta generazione. Tutto all’insegna di tradizione, innovazione ed eccellenza.

>

Leggi anche

Tennis
Jannik Sinner è tornato a essere una macchina infernale
Il tennista numero due del mondo si è preso la finale di Parigi con una partita autoritaria, anche se Zverev era in condizioni precarie.
di Redazione Undici
Tennis
La sconfitta contro Norrie ha fatto tornare Alcaraz alla sua versione intermittente, e così Sinner può riprendersi il primo posto nel Ranking
La sconfitta dello spagnolo potrebbe riportare Jannik in testa al Ranking. E apre anche un nuovo fronte in vista delle ATP Finals di Torino.
di Redazione Undici
Tennis
Jannik Sinner ha criticato i tornei del Grande Slam per i montepremi e lo scarso welfare, scrive il Guardian
Il tennista numero due al mondo ha chiesto di aumentare i premi di partecipazione e la solidarietà nei confronti dei giocatori.
di Redazione Undici
Tennis
La vittoria di Sinner a Vienna è la miglior notizia possibile, per lui, in vista delle ATP Finals
La finale contro Zverev è stata durissima, anche per merito del tedesco. Ma Jannik ha saputo tirare fuori tutta la sua enorme forza, psicologica prima ancora che tecnica.
di Redazione Undici