Il St. Pauli, si sa, non è una semplice squadra di calcio: è un avamposto culturale, è un’istituzione per cui le idee politiche vengono prima dei risultati, quelli sul campo e quelli del bilancio. Ed è per questo che l’ultima decisione del club tedesco, in qualche modo, deve essere considerata del tutto coerente con i suoi principi. Stiamo parlando dell’abbandono dell’account X/Twitter ufficiale @fcstpauli, che al momento conta 250mila follower e che sarà quindi resterà fermo, non aggiornato – ma non sarà disattivato.
In una nota ufficiale diffusa sul proprio sito web, il St. Pauli ha chiarito che alla base di questa scelta c’è la volontà di protestare contro Elon Musk, che dal 2022 è proprietario del social network: «È dal 2013 che abbiamo un nostro profilo sulla piattaforma», scrive la società amburghese, «ma ora Musk ne ha cambiato l’essenza, trasformandola da uno spazio di dibattito in un amplificatore di odio in grado di influenzare la politica. E quindi anche la campagna elettorale per il Parlamento tedesco. Da quando ha preso il controllo di Twitter, come era precedentemente nota la piattaforma, Musk ha trasformato X in una macchina dell’odio. Il razzismo e le teorie del complotto possono diffondersi senza controllo. Insulti e minacce sono raramente sanzionati e sono venduti come libertà di parola». Non manca anche un riferimento a Trump: «Inoltre, dopo la sua vittoria elettorale, Donald Trump ha scelto Musk per dirigere un nuovo dipartimento governativo. Musk è stato un importante sostenitore della campagna di Trump e ha anche utilizzato X per questo scopo. Si presume che il social media promuoverà anche contenuti autoritari, misantropi e di estrema destra durante la prossima campagna elettorale tedesca, manipolando così il discorso pubblico».
In realtà il St. Pauli aveva già ridotto l’uso di X, pubblicando al contrario numerose dichiarazioni politiche a sostegno della diversità e dell’inclusione. Ma adesso ha deciso che cessare la sua attività è l’unico modo per protestare contro la deriva della piattaforma. Come detto, l’account ufficiale – così come quello in lingua inglese – resterà abbandonato ma attivo, in modo da non perdere i contenuti pubblicati nel corso degli ultimi 11 anni. Come il St. Pauli, anche altre istituzioni di un certo rilievo hanno deciso di lasciare X/Twitter per protestare contro Musk: tra tutti, l’abbandono più significativo è quello deciso dal Guardian, che ha annunciato lo stop alla condivisione dei suoi account ufficiali da 27 milioni di follower complessivi.